Emilia Romagna - Monopoli, lavoratori senza diritti per occuparsi di Intertaba
L’Amministrazione, “onorata” da Intertaba che ha scelto l’Emilia Romagna per l’apertura di uno stabilimento che prevede, a regime, l’impiego di 1000 dipendenti, vorrebbe garantire un servizio impeccabile. Intertaba rimborserebbe lo straordinario pagato da AAMS ai propri lavoratori.
Questo è quanto l’Amministrazione ha presentato il giorno 30 maggio.
Il 1° luglio parte l’attività, occorrerà essere presenti dalle 8.00 alle 17.00 fino al 31 dicembre 2014, dal 1° gennaio 2015, dalle 6.00 alle 22.00, sempre per 5 giorni, dal lunedì al venerdì.
Il faticosissimo e risicatissimo accordo fatto a settembre di fatto non è stato accettato dall’Amministrazione: non è possibile prevedere il pernottamento, non è possibile pagare oltre 2 ore e 30’ di straordinario per chi viene da province lontane. Il lavoro dovrà essere svolto solo da lavoratori delle sezioni di Bologna, Modena e Ferrara con turni, a regime, di 8.30 ore di lavoro: a) 6.00 – 14.30, b) 13.30 – 22.00. Per tale attività verranno utilizzati, se non ci saranno volontari in numero sufficiente, tutti i lavoratori delle sezioni di Bologna, Modena e Ferrara, ad esclusione dei lavoratori delle categorie protette, all’incirca 68 lavoratori.
La contropartita è: rimborso chilometrico di 0.35 €/Km, indennità di turno di 6 €/gg e straordinario massimo di 2 ore/gg per le sedi di Bologna, 2 ore e 30’ per Modena e Ferrara. Inoltre saranno rivisti i carichi di lavoro per alleggerire le sedi che opereranno su Intertaba.
Nel frattempo per la prima volta AAMS dispone di un budget fisso per straordinario, missioni spese e funzionamento degli uffici, pertanto gli straordinari, in una prima fase saranno impegnati per le attività su Intertaba.
Come USB, possiamo comprendere e condividere il coinvolgimento delle sole sedi più prossime allo stabilimento, ma facciamo presenti le principali criticità su cui pronunciamo un netto NO: non si possono obbligare i lavoratori all’uso del mezzo proprio per raggiungere un luogo che non è “il posto di lavoro”; nel nostro contratto non è previsto l’obbligo di possedere l’automobile, e non è previsto neanche l’obbligo di patente. Per raggiungere postazioni differenti dal proprio posto di lavoro esiste l’istituto contrattuale del “trattamento di trasferta”, art. 94 del CCNL del comparto delle agenzie Fiscali, di cui anche l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli fa parte, con le proprie norme a cui ci si deve attenere.
Non è possibile obbligare il lavoratore a presidiare una lavorazione, con orario obbligato, senza poi tener conto delle ore occorrenti allo svolgimento di tale lavorazione, e dei tempi necessari alla trasferta, non riconoscendo poi come straordinario il tempo eccedente l’orario di lavoro.
Non si può limitare il ricorso allo straordinario per le attività di ufficio, per “dirottarlo” sull’operatività Intertaba diventata prioritaria. L’Amministrazione “anticipa” il pagamento che Intertaba “reintegrerà” in seguito; perché si limita lo straordinario per le altre attività? Dove e come verrà impiegato la “restituzione” dei fondi Intertaba? Verrà restituito alla Direzione Centrale, dando una ulteriore beffa ai lavoratori dell’Emilia Romagna?
La distribuzione dei carichi di lavoro tra le varie sedi, deve essere contestuale all’inizio delle attività presso Intertaba, non può essere solo successiva, si avrebbe un danno a carico di una sola parte dei lavoratori. L’attuale dirigente ha affermato che presto sarà trasferito ad altro incarico, pertanto è necessario che l’accordo preveda tutti i punti, non solo una parte di questi.
Cosa si da in cambio a lavoratori che si dovranno recare a lavorare fuori dai loro posti di lavoro, che perderanno il diritto alla flessibilità dell’orario? Che garanzie hanno i lavoratori se dovessero esserci problemi di furti presso la ditta privata da controllare? Se si avessero problemi a presentarsi in orario? Attendiamo risposte chiare a domande chiare.
Anche per non perdere questi diritti, per un rapporto di lavoro chiaro e sicuro, il 19 giugno USB ha indetto uno sciopero nazionale con manifestazioni regionali, riconquistiamo diritti, salario e rispetto protestando con forza il 19 giugno in piazza Roosevelt a Bologna dalle ore 10:00.