Emilia Romagna - Territorio, a Parma troppi lavoratori a bocca asciutta

Parma -

In questi giorni si stanno effettuando gli incontri sulla ripartizione del “Budget di ufficio per l’anno 2008 (particolari posizioni).

Anche a Parma come USB abbiamo proposto, poiché i risultati dell’ufficio sono raggiunti con il contributo di tutti, che a tutti venisse riconosciuto un merito e quindi pagato un incentivo, perché tutti ricoprono una posizione particolare. Diverse RSU e anche in parte le OO.SS. avrebbero voluto accogliere le proposte USB, ma con la scusa dei tempi ormai ristretti si è “partorito” un accordo che riconosce solo poche figure di responsabilità e di disagio.

 

Le RSU inoltre non hanno voluto “osare” un ampliamento di posizioni perchè non avevano consultato tutti i lavoratori. Secondo noi c’era ancora tempo per farlo prima del 20 dicembre (data ultima per l’accordo). La fretta infatti non è mai buona consigliera.

 

Come RdB – USB non abbiamo firmato un accordo che poteva pagare indennità a più lavoratori considerando il disagio, ad esempio agli addetti al pubblico senza maneggio di denaro che, in un ufficio senza controlli e limitazioni, svolgono tutti per aiutare gli utenti che spesso cercano risposta a lettere inviate dall’Amministrazione o richieste di correzione od altro, oppure a chi garantisce l’apertura o la chiusura dell’ufficio, o a chi ha lavorato alacremente per il raggiungimento degli obiettivi.

 

L’assurdo che si nota nelle trattative d’ufficio di questi giorni, terminati a Ravenna e Parma e nei primi incontri di Bologna e Piacenza, è che, quasi tutti i rappresentanti e in parte anche i direttori, condividono le tesi di RdB - USB di allargare la platea dei lavoratori a cui riconoscere un incentivo, ma hanno difficoltà ad effettuare una diversa ripartizione a causa della “raccomandazione” della Direzione Regionale, che non si è fermata a passare agli uffici l’accordo regionale sottoscritto, ma ha mandato una nota con cui richiede di stringere ancora maggiormente la distribuzione dei fondi.

 

Questo è un atteggiamento scorretto da parte dell’Amministrazione e che va in contrasto con l’accordo nazionale che non vieta, da nessuna parte, che la ripartizione sia data a tutto il personale se, ovviamente, giustificato con le motivazioni previste dall’articolo 85 del CCNL.

 

La comunicazione della Direzione Regionale risulta inopportuna, anche alla luce di quanto accaduto nella distribuzione degli anni 2006 – 2007 dove, ai lavoratori della Direzione Regionale, fu proposta dall’Amministrazione una distribuzione che oltre a assegnare tutte le giornate lavorative per le particolari posizioni alle aliquote massime, permise una distribuzione della parte eccedente, a secondo dei carichi di lavoro, a TUTTO il personale presente nei vari reparti.

 

Crediamo sia iniquo da parte dell’Amministrazione impedire agli uffici periferici una distribuzione generalizzata ai lavoratori, limitandone di fatto i poteri di contrattuali, mentre al proprio interno realizza quanto viene negato agli uffici.

 

Noi crediamo che se è possibile farlo in Direzione Regionale, perché l’accordo nazionale lo permette, a maggior ragione è possibile farlo anche presso gli uffici provinciali.

 

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