Emilia Romagna - Territorio, Brunetta presso l'ufficio provinciale di Bologna

Bologna -

Non è un caso, l’accordo di Bologna sulle “Particolari posizioni” lascia fuori da qualsiasi “premio” il 23 % dei lavoratori, premia, con cifre consistenti, una percentuale simile e distribuisce qualcosa alla metà dei lavoratori. 25% – 50% - 25% Brunetta è già qui anche se nessuno ce lo ha imposto ma come risultato di un accordo sindacale, rifiutato categoricamente da USB.

 

La cosa peggiore è l’arretrare del sindacato sul volere dell’amministrazione, certamente una contrattazione peggiore dello scorso anno, quando la parte sindacale, in modo unitario, propose un accordo che lasciava fuori 7 lavoratori dalle particolari posizioni, ma il Direttore non accettò l’accordo perché “bisogna lasciarne fuori un numero maggiore” (n.d.r.), ma almeno ci fu una contrattazione. Quest’anno grazie anche agli “interessi di bottega” di alcune RSU l’amministrazione ha fatto quello che voleva.

 

Per il 2008 il “maneggio di denaro” era stato graduato per fasce, secondo l’importo dell’incasso. Per il 2009, pur con incassi medi inferiori si è scelto di pagare una fascia unica, la più alta. Si è incassato meno ma si è pagato di più (?!).

 

Diminuzione di una sola indennità dell’accordo nazionale, quella per i sopralluoghi.

 

Per le “responsabilità” quote più alte nel 2009 rispetto al 2007 (anno in cui si era raggiunto un accordo in ufficio) anche se il personale è diminuito.

 

Per le altre figure e gli sportelli senza maneggio di denaro, fascia unica di 3 euro per tutti, perché il Direttore, dopo solo un anno e mezzo, non sa se ci sono differenze, o c’erano differenze nel 2009 (!).

 

Così il risultato è che si è arrivati alle tre percentuali Brunettiane, venute fuori dalla casualità più assoluta, dall’incapacità sindacale di proporre e tenere una posizione, e dalla incapacità dell’amministrazione di saper fare delle scelte. Un accordo con l’unico chiaro intendimento: ”non mi interessa chi ma non paghiamo una buona parte dei lavoratori”.

 

Se questo è quello che ci aspetta si prevedono tempi molto duri, dove non sarà la programmazione, l’organiz-zazione, il fare squadra e la dignità del lavoro a determinare alcuni importi, ma il difendere alcune posizioni e la casualità di effettuare alcuni lavori e non altri.

 

Tali motivi ci spingono a credere sempre più che certi incentivi andrebbero eliminati e inseriti nelle spettanze fisse, per toglierle alla casualità e all’incapacità di troppi.

 

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