Emilia Romagna - Territorio, succede solo a Bologna?

Bologna -

Speriamo proprio di si! Mentre a tutti i lavoratori è richiesto un elevato livello qualitativo del lavoro, anche in merito alle soluzioni proposte, i dirigenti, che dovrebbero avere autonomia decisionale, pare che non ce l’abbiano quando questa interessa tutti i lavoratori, mentre ne hanno tanta quando riguarda singole scelte.

Con la valutazione si è riusciti a scontentare molti, ma questo non lo addossiamo ai singoli dirigenti, è la norma, contro la quale ci siamo battuti in pochi che è sbagliata. In tutti gli uffici si dice che bisogna “seguire una certa curva”, quella Brunettiana: 25 % di bravi, 50 % nella media, 25 % di …. Questo indipendentemente dal vero valore dei dipendenti; per cui, secondo questa decisione, anche in un uffici molto carenti di personale, che riescono a funzionare, ci sono dei fannulloni secondo l’Agenzia!

A Bologna si è riusciti, oltre che a scontentarne molti lavoratori, (i ricorsi potrebbero interessare il 30 % del personale), anche a “fare meglio”: inizialmente i dirigenti non intendevano dare al lavoratore che firmava la scheda di valutazione, alcuna copia, doveva solo vederla perché poi questa “spariva” alla vista. Alle insistenti richieste di avere copia di quanto si sottoscriveva, si è “concessa copia” solo a chi firmava per presa visione per poi ricorrere.

In seguito non è stata data alcuna ricevuta di presentazione a chi presentava la “richiesta del riesame. Come se avere una ricevuta di quanto si è consegnato non fosse una questione di regole, ma solo di fiducia tra persone. Purtroppo questo sta succedendo in molti uffici, la dirigenza rifiuta le regole. Non sapendo poi come agire è un continuo telefonare tra dirigenti: come devo fare? Posso farlo? Ma per dare una ricevuta occorre un decreto legge?, non sarebbe stato utile prendere una decisione e dare una ricevuta a chi la richiedeva, eliminando in tal modo un problema di rapporti e allentare un po’ la tensione? Evidentemente allentare la tensione non è quello che interessa all’Agenzia, forse pensano di piegare i lavoratori negando loro anche le norme.

Ricordiamo che le procedure e criteri di selezione per lo sviluppo economico all’interno dell’area è disposto dall’art. 83 del CCNL, che al Comma 2 recita: I passaggi da una fascia retributiva a quella immediatamente successiva avvengono con decorrenza fissa dal 1° gennaio di ogni anno … possiamo fidarci di questa Agenzia che disattende così i contratti?

A Bologna però quando si vuole delle norme se ne dimenticano.  Capita così di vedere un interpello fatto su misura. Normalmente gli interpelli vengono fatti anche per permettere ai lavoratori di spostarsi da un posto all’altro nell’ambito della stessa qualifica; le mobilità nazionali hanno delle regole, come anche i passaggi di fascia: gli anni di servizio hanno la loro importanza, i titoli, l’esperienza ecc.

A Bologna invece si fanno gli interpelli dove, unico requisito per un tecnico per i Servizi Tecnici è: “ottima conoscenza delle procedure legate alle normative correlate agli aspetti patrimoniali, urbanistici ed edilizi sugli immobili”. Esistono uffici dove un dipendente possa occuparsi solo di questo? A Bologna si fanno accordi perché tutto il personale partecipi a particolari lavorazioni non previste, ma qualcuno non vi partecipa. A Bologna per trovare il Responsabile della sicurezza, non è stato fatto alcun interpello, è stato affidato ad un lavoratore appena arrivato (ottimo collega) perché “è un lavoro di fiducia e occorre risparmiare”, come se tutti i lavoratori presenti, che hanno portato Bologna sempre ai primi posti nella graduatoria di produttività, non fossero degni di fiducia da parte del direttore.

Forse occorre che qualcuno rifletta sul perché a Bologna il 30 % dei lavoratori si ritiene non giudicata correttamente. Se l’Agenzia pensa di spingere la produttività usando solo il bastone sbaglia, deve usare anche la carota: effettui subito i passaggi di fascia dei dipendenti esclusi nei tempi stabiliti, faccia sempre gli interpelli, perché se l’Agenzia ha raggiunto sempre i risultati fissati è merito dei bistrattati lavoratori.

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