Entrate, 12 novembre: altro che convocazione sulle posizioni organizzative, USB continua la mobilitazione! Assemblee in 12 regioni per discutere dei veri problemi dei lavoratori

Roma -

Questa la nostra risposta al Capo Divisione Risorse Umane ed Organizzazione (dott. Carlo Palumbo) e al Direttore Centrale Risorse Umane ed Organizzazione (dott. Roberto Egidi) in merito alla convocazione del 12 novembre su Posizioni Organizzative ex art. 17 e 18 del CCNI:

Egregi Direttori,

come già vi avevamo anticipato nel precedente incontro,  l'USB Pi Agenzie Fiscali non parteciperà alla convocazione prevista per giovedì 12 novembre su Posizioni Organizzative ex articoli 17 e 18 del CCNI.

Come O.S. crediamo che vi siano dei momenti della storia, e questo è sicuramente uno di quelli, in cui non si può continuare come nulla fosse, con la consueta ritualità ma, al contrario, occorrerebbe un deciso cambio di passo, una vera discontinuità per adeguare anche le relazioni sindacali alla situazione che vivono i lavoratori del Fisco, la cittadinanza e più in generale il paese.

Siamo fermamente convinti che l'emergenza sanitaria, economica e sociale che sta sconvolgendo il paese abbia ampiamente dimostrato la necessità, dopo decenni di politiche orientate alla logica dei tagli, di un forte rilancio del settore pubblico in tutte le sue articolazioni.

Ciò in quanto il lavoro pubblico, e quindi i lavoratori pubblici, costituiscono quel baluardo a difesa di quello Stato sociale che mai come oggi si rende necessario   potenziare e valorizzare al fine di garantire la tenuta del sistema e ridurre al massimo i danni sanitari ed economici dovuti alla diffusione del contagio.

Questo ragionamento chiama direttamente in causa il settore fiscale perchè non vi può essere potenziamento del settore senza investimento sul personale.

Ed invece in questi anni, mentre i vertici si concentravano esclusivamente sulla vicenda Poer, tra tagli al salario accessorio, riduzione consistente del personale, chiusura di uffici e politiche retributive mortificanti, l'Agenzia delle Entrate si è allineata alla logica dei tagli e del risparmio.

Ed è in questo contesto che si colloca anche una disciplina del lavoro da remoto (necessario in questa fase per decongestionare la presenza in ufficio) che, attraverso la sottrazione di diritti e salario, si sta rivelando come l'ennesimo strumento di disinvestimento sul personale.

Per rilanciare il settore pubblico e nello specifico quello fiscale occorrono, quindi, politiche che diano risposte a tutti i lavoratori e non solo una a parte di esso.

Occorrerebbe un piano massiccio di assunzioni, percorsi di valorizzazione del personale, recuperare quei tagli al salario accessorio che da anni falcidiano le nostre retribuzioni, rivedere le storture insite nella logica degli obbiettivi e, da ultimo in ordine di tempo, una disciplina del c.d. Smart working che non diventi lo strumento per abbassare tutele e diritti.

Occorrerebbe, in altre parole, ragionare sul ruolo strategico del Fisco e sulla inderogabile funzione sociale che la Costituzione gli assegna e non semplicemente affrontare di volta in volta in maniera disorganica solo alcune questioni.

Invece, come nulla fosse, i temi strategici vengono sistematicamente elusi, spesso trincerandosi dietro presunti tecnicismi, mentre si continua a privilegiare scelte organizzative che riguardano solo una parte del personale, finanziandole col salario accessorio di tutti i lavoratori che continua, quindi, ad essere eroso.

Per le ragioni sopra esposte, l'USB  non parteciperà alla convocazione prevista per giovedì 12 novembre su Posizioni organizzative ex artt 17 e 18 ritenendo in questa fase l'oggetto della convocazione assolutamente fuori contesto e non rispondente alla legittime aspettative del personale.

In quella giornata abbiamo preferito continuare la mobilitazione che la nostra sigla ha avviato da tempo e mettere al centro i veri problemi del settore.

Ci sembra un gesto di rispetto nei confronti dei lavoratori che rappresentiamo.

Distinti Saluti

USB PI Agenzie Fiscali