Entrate, accordo incentivi funzioni tecniche, si scopiazza e peggiora il regolamento emanato dall’Amministrazione un anno fa.
Una norma di legge stabilisce che si possano incentivare lavoratrici e lavoratori (non il personale dirigente) che abbiano partecipato alla preparazione, realizzazione e collaudi degli appalti in merito a lavori, servizi e forniture dell’Agenzia delle Entrate sin dall’anno 2016.
Il personale coinvolto è di circa 350 dipendenti ripartiti tra Direzione Centrale, 76 dipendenti e Direzioni Regionali, impiegati nelle risorse materiali che potranno ricevere incentivi che possono arrivare al 50% del proprio reddito annuale. In quattro anni qualcuno potrà ricevere anche più di 60.000 euro di incentivo e se POER anche il triplo.
La norma di legge del 2016 è stata poi modificata nel 2023 chiarendo che tale risorse, circa 24 milioni nell’intero periodo, devono rientrare nel Fondo Risorse Decentrate senza subire tagli di alcun genere.
L’Amministrazione, che si è mossa con la velocità di un bradipo, ha emanato un regolamento, con sette anni di ritardo, e riferito ad una norma ormai abrogata per cercare di recuperare le somme non corrisposte. Un ritardo che rischia di gettare al vento decine di milioni di euro che sarebbero dovuti già essere a disposizione di lavoratori e lavoratrici.
Per effettuare un accordo serio abbiamo chiesto trasparenza ovvero conoscere le ricadute puntuali di una trentina di percentuali presenti nel regolamento e riportate nell’accordo sindacale con pochissimo margine di manovra. Ma dopo più di tre mesi di raccolta dati ci è stato riferito che le somme disponibili per il primo quadriennio ammontano a circa 5,5 milioni di euro e il personale coinvolto a circa 376 persone. Ma che simulazione è mai questa? Su dati consolidati da anni! Sarebbe stato sufficiente qualche esempio di ripartizione di alcuni appalti già conclusi per comprendere la ricaduta di quella trentina di parametri. C’è così il rischio che un collaboratore riceva più soldi del Responsabile Unico del Procedimento, ma anche di questo l’Agenzia e gli unici due sindacati che hanno firmato l’accordo, non si sono preoccupati.
Un accordo serio avrebbe dovuto valutare e decidere della produttività già distribuita per gli anni passati al personale coinvolto, perché, anche se una norma decide di pagare una certa produttività piuttosto che un'altra, crediamo che il compito di un sindacato sia quello di garantire una perequazione tra gli incentivi e non quella di lavorare con i paraocchi e pagare a qualcuno tre diverse produttività effettuate nella stessa giornata e a qualcun altro solo una. L'effetto che si produce é che pochissimi colleghi che hanno beneficiato della produttività di tutti oggi beneficiano in via esclusiva della propria ...
Un accordo serio non avrebbe dovuto ratificare un regolamento che ha deciso di aggirare la normativa spostando le risorse che non potranno essere distribuite per il superamento del 50% del reddito personale e farle confluire nel fondo per il rafforzamento tecnologico, invece di rimanere disponibile per il resto del personale.
L’unica cosa che aggiunge di nuovo questo accordo rispetto al pessimo regolamento già emanato è un ulteriore sistema di valutazione del personale che avviene anche dopo otto anni dal lavoro svolto e senza alcuna garanzia e regolamentazione sindacale. Potranno dire liberamente che anche se l’accordo prevede per il tuo lavoro una percentuale del 15% ti diamo l’1% oppure anche nulla.
Un accordo serio avrebbe previsto chiaramente chi remunerare, ma non si capisce nemmeno chi deciderà a chi pagare l’incentivo, se il Responsabile dell’unità organizzativa o il Responsabile Unico del Procedimento. Come USB abbiamo chiesto, ad esempio, se sarà coinvolto anche il personale delle Direzioni Provinciali che è referente della manutenzione o responsabile delle scaffalature, nel caso, ovviamente, fossero coinvolti nel controllo di appalti realizzati presso il loro ufficio. La risposta? Deciderà il RUP (Responsabile Unico del Procedimento) … sperando si ricordi di loro.
Un accordo vincolato da un regolamento sbagliato che interviene a gamba tesa su materie sindacali, che getta al vento risorse che dovevano riconoscere il lavoro di chi, ad esempio ha svolto gare con procedure ad affidamento diretto con comparazione, che invece sono state escluse dal pagamento dell’incentivo … e non parliamo di pochi euro.
I sindacati dovevano pretendere la modifica del Regolamento in modo da ottenere maggiori risorse, maggiori controlli, maggiori garanzie. Ma chi ha siglato l'accordo (flp e cisl in perfetta solitudine) ha evidentemente ragionato guardando ai propri iscritti piuttosto che a criteri di equità e giustizia retributiva, principi che tutelano i diritti di tutti e non generano privilegi per pochi. Occorre far confluire questo incentivo, così come dispone oggi la legge, nel Fondo Risorse Decentrate e poter valutare complessivamente le modalità di distribuzione di queste ingenti somme per far ricadere i vantaggi delle nuove risorse stanziate a tutto il personale.
USB PI Agenzie Fiscali
In allegato accordo e regolamento (attenzione sembrano identici ma invece lo sono :) )