Entrate, avviato il confronto per la procedura di selezione interna per il passaggio dalla seconda alla terza area

Roma -

Si è svolto oggi il primo incontro sul tema delle selezioni interne per il passaggio dalla II alla III area. Diciamo subito che il tema è spinoso poiché ci troviamo all'interno di un quadro normativo (art 22, comma 15, del dlgs 75 del 2017) che non condividiamo in quanto prevede inderogabilmente anche per l'accesso dall'interno il possesso della laurea per partecipare alla selezione e vincola il numero dei posti riservati al personale già in servizio nel tetto massimo del 30% dell’attuale piano dei fabbisogni 2020-2022.

Morale della favola ci troviamo in una amministrazione dove senza laurea può essere attribuito un incarico fiduciario (Poer), mentre quel requisito è considerato conditio sine qua non per accedere alla terza area anche dall'interno.

Evidentemente la tanto decantata esperienza professionale maturata sul campo vale per le posizioni apicali e non per i comuni mortali …

Avendo consapevolezza dei limiti stringenti della norma, da tempo evidenziamo che questa condizione deriva dal fatto che la questione dell'ordinamento professionale è stata espunta dal rinnovo del CCNL. Sarebbe stata quella la sede naturale ove affrontare tale problematica e superare tali contraddizioni. Da tempo come USB sosteniamo, infatti, la creazione di un'Area unica con posizioni differenziate in base al titolo di studio ma senza le barriere che separano le attuali aree giuridiche: ciò costituirebbe una fotografia decisamente più fedele di una realtà lavorativa caratterizzata da una notevole polifunzionalità e flessibilità di mansioni e, al contempo, consentirebbe prospettive di crescita professionale per tutti.

Fatte queste doverose premesse, abbiamo partecipato attivamente al confronto, durante il quale ci è stato comunicato che la procedura è rivolta a circa 700 colleghi su una platea complessiva di laureati della II area che riguarderebbe circa 877 lavoratori (dato da verificare). I numeri riservati alla procedura assorbono pertanto il 28% del piano dei fabbisogni definito per il triennio 2020-2022.

Numeri non indifferenti per il personale laureato (poiché il personale complessivo di II area ammonta a 10.600 unità), ma che a nostro avviso potrebbe essere ancora implementato in modo da coprire nel tempo tutta la platea dei destinatari ed assorbire tutto il budget assunzionale.

Per quanto concerne i criteri della procedura abbiamo subito chiarito 2 punti:

1)      la necessità di ridurre al massimo la discrezionalità delle prove in modo da avviare una selezione che abbia criteri quanto più possibili oggettivi;

2)      calibrare bene i pesi delle prove selettive e della valutazione dei titoli che concorreranno alla formazione del punteggio finale al fine di costruire una procedura equilibrata.

Nel merito il confronto proseguirà il 10 febbraio con l'amministrazione che si è impegnata a fornire tutti i dati necessari per approfondire tutte le questioni.