Entrate - Azioni Positive: sostanza e non operazione di facciata
Consegnato il piano delle Azioni Positive dell’AdE 2012-2014
Dopo aver incessantemente lavorato in questi anni per creare malessere organizzativo ai lavoratori e incredibili difficoltà alle lavoratrici con la disdetta dei part time e l’inasprimento dell’orario di lavoro, l’avvicinarsi della Pasqua o un improvviso moto della coscienza, spinge l’Agenzia ad approntare un decalogo di buone azioni (o fioretti?) per garantire “benessere organizzativo” al personale e soprattutto alle lavoratrici di cui l’agenzia sembra ricordarsi solo come fiore all’occhiello.
Nasce così il piano triennale delle Azioni Positive dell’Agenzia delle Entrate con lo scopo, così come indicato nella premessa, di migliorare le condizioni di vita e di lavoro attraverso “il miglioramento della qualità del lavoro, l’offerta di nuove opportunità di sviluppo professionale, la rimozione di tutti gli ostacoli che ancora si frappongono alla valorizzazione professionale e allo sviluppo di pari opportunità di carriera per i lavoratori e le lavoratrici”.
Dopo l’analisi statistica sul personale dell’Agenzia, a far data dal 31 dicembre 2011, si entra nel “vivo” del piano triennale dove si ribadisce, ancora una volta, la necessità di “favorire l’attuazione di politiche di conciliazione ed equilibrio fra tempi di vita e di lavoro” e la realizzazione di un non meglio specificato “benessere organizzativo”.
Concretamente il tutto si realizza attraverso statistiche, un Codice di Condotta, l’ istituzione di una Consigliera di fiducia, 100 posti di telelavoro (di cui 51 già assegnati) in cui ghettizzare portatori di handicap lavoratrici madri, formazione per personale assente per lunghi periodi, auto-formazione, opuscoli informativi e rafforzamento del CUG (Comitato Unico di Garanzia).
Un’inezia, una goccia nel mare in tempesta delle chiusure degli uffici, blocchi delle progressioni economiche, mobilità forzata, revoca dei part-time, applicazione estremamente restrittiva dei benifici della legge 104/92, caos per gli esodati, nessun buono pasto per le madri in allattamento, convenzioni telefoniche a prezzi agevolati solo per i dirigenti e pochi eletti, sanzioni disciplinari e licenziamenti senza alcuna possibilità di difesa o impugnazione, imposizione dell’orario di lavoro con pochissima flessibilità, orari di sportello prolungati e stress agli sportelli ……e dulcis in fundo nomine di dirigenti con la forma medioevale dell’investitura, senza bisogno di partecipare ad alcun concorso, previsto invece per il passaggio dalla seconda alla terza area.
Mentre leggevamo il documento ci sembrava fosse stato scritto da chi non ha vissuto neanche un minuto in un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate o di chi si sforzava, a fatica, di trovare qualcosa di realizzabile da fare per i prossimi tre anni, magari da rivendersi come raggiungimento degli obiettivi.
Fare corsi e-learning, opuscoli informativi e statistiche, oltre a trovare 51 persone su 42.000 lavoratrici e lavoratori disposti a lavorare in telelavoro, ci sembra semplicemente ridicolo e offensivo verso la dignità di tanti lavoratori e lavoratrici che hanno prodotto, e continuano a produrre, risultati eccellenti nonostante l’Agenzia faccia di tutto per creare condizioni di “malessere organizzativo”. Avrebbero potuto quantomeno assicurare che le condizioni di vita e di lavoro sarebbero rimaste invariate per i prossimi tre anni: invece scrivono che le migliorano e continuano impunemente a tritarci con lo schiacciasassi.
Se solo si realizzassero soltanto alcune delle cose che l’ USB chiede da tempo, come le progressioni economiche per tutti, nessuna chiusura di uffici e mobilità forzata, assunzioni di personale, consistenti passaggi alla Terza Area, forte flessibilità nell’orario di lavoro e autorizzazione a tutte le richieste di part-time, solo per citarne qualcuna, allora si potrebbe cominciare a parlare di Vere Azioni Positive e non di fumo negli occhi.
Continueremo la mobilitazione con tutti coloro che sono stanchi di subire sino a riuscire a strappare qualche serio miglioramento alle nostre condizioni di vita e di lavoro.
Scarica in allegato il piano triennale di Azioni Positive dell'AdE