Entrate - chiusura uffici: siamo alla farsa!!!
Chiusura degli uffici territoriali e balletti sindacali
Procede il piano dell’Agenzia delle Entrate sulla chiusura di alcuni Uffici Territoriali che, secondo noi, saranno i primi di un piano nazionale che prevede di effettuare risparmi chiudendo i presidi della fiscalità sul territorio.
Nell’informativa resa alle organizzazioni sindacali è stato comunicato che chiuderanno:
Pieve di Cadore Castelfranco Veneto e Gemona del Friuli il17 giugno;
Santhià e Larino il 1 luglio;
Chieri il 15 luglio;
Mistretta e Augusta il 22 luglio;
rimarranno aperti alcuni sportelli a Pieve di Cadore, Gemona del Friuli, Larino e Mistretta.
Al momento non si sanno le date di chiusura degli altri uffici.
A fronte di una notizia così pesante per il personale che presta servizio in quegli uffici e che in taluni casi dovrà percorrere per recarsi al luogo di lavoro anche 100 Km tra andata e ritorno, avremmo voluto discutere delle ricadute di queste scelte dell’amministrazione sui lavoratori ma ciò è stato impossibile.
Siamo stati costretti ad assistere ad una pietosa farsa con le altre Organizzazioni Sindacali che si scannavano per decidere se questa era una fase di concertazione o di semplice informazione, anzi forse no, l’argomento poteva anche rientrare nell’esame congiunto …. il tutto mentre l’Amministrazione godeva del fatto di poter continuare a fare quello che voleva grazie tanta miopia.
Ripiegate unicamente su stesse nella loro autoreferenzialità, tutte nessuna esclusa, neppure quella che dice di volere solo il bene dei lavoratori, accomunate in una diatriba pseudo politica dogane vs entrate, non hanno pensato che gli unici a rimetterci sarebbero stati i lavoratori.
Avremmo voluto dire che i nostri uffici sul territorio sono importanti presidi di legalità, avremmo voluto dire che non si fa la lotta all’evasione fiscale chiudendo gli uffici del fisco, avremmo voluto dire che nessun lavoratore del fisco può stare tranquillo perché queste saranno le prime chiusure di una lunga serie dovute al combinato disposto dell’accordo sulla riorganizzazione dell’agenzia del 2009 e del protocollo di maggio 2012 sulla spending review, ambedue condivise da tutte le OO.SS. presenti al tavolo che hanno messo in piedi la farsa.
Ci è stato detto che i risparmi complessivi di questa operazione ammontano a 950.000 euro e non possiamo fare a meno di chiederci se una tale ridicola somma per l’Agenzia delle Entrate non poteva esser recuperata in altro modo ad esempio eliminando i duplicati della dirigenza di vertice.
Non possiamo fare a meno di chiederci come mai le economie sono sempre a carico della parte pubblica della galassia fiscale che ha il compito di scovare gli evasori mentre Equitalia e Sogei non vengono mai toccate.
Non intendiamo lasciar solo nessun lavoratore ma di fronte ad un tale scenario solo la capacità dei lavoratori di mobilitarsi tutti insieme in una battaglia che li veda tutti protagonisti potrà fare la differenza: difendere oggi un piccolo ufficio vuol dire difendere il proprio lavoro, la propria funzione e la propria dignità.