Entrate - Come utilizzare i soldi dei lavoratori
Progressioni economiche e passaggi di Area continua l’impegno di USB
Qualora l'Agenzia delle Entrate prendesse in considerazione la proposta di anticipare a prima del 31 dicembre l'incontro fissato per il prossimo 9 gennaio 2012, noi di USB ci dichiariamo disponibili oltre che nei giorni festivi e lavorativi, anche nelle ore serali e notturne. Ed estendiamo questa disponibilità a tutti i 12 mesi dell'anno, a patto però che gli incontri sindacali smettano di essere quel vuoto a perdere che sono diventati e che oltre alla forma si badi alla sostanza. Non basta chiedere un'anticipazione degli incontri e un'integrazione degli ordini del giorno, se permane quella inconsistenza del tavolo negoziale che ha trasformato la "trattativa" in passaggi notarili privi di efficacia.
Entrando nel merito delle questioni, riteniamo che debba essere puntualizzata ben più di una questione relativamente alla valutazione dei titoli e dei requisiti per l'attribuzione delle progressioni economiche. Se ciò accadrà entro il 31 dicembre o dopo, non è il problema principale a patto che accada attraverso una rivisitazione complessiva delle interpretazioni che l'Agenzia delle Entrate ha adottato unilateralmente, restringendo i diritti e le aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori ben oltre gli spazi già angusti definiti dall'accordo sui dodicimila passaggi che - giova ricordarlo - USB non condivise e non firmò.
L'enorme contenzioso instauratosi sui vecchi passaggi d'area dovrebbe servire da lezione e da monito per tutti: se stavolta vogliamo arrivare alla meta senza creare inutili sponde per possibili ricorsi, serve uno sforzo di buona volontà e di buon senso allo stesso tempo.
Sempre a proposito di progressioni economiche, nei giorni passati abbiamo dovuto prendere atto della mancanza di volontà (trasversale all'amministrazione e a molte organizzazioni sindacali) di non voler onorare l'accordo programmatico per estendere le progressioni economiche ad altre lavoratrici e lavoratori. Noi avevamo subito sottolineato la debolezza di quell'accordo programmatico, che alla luce dei pochi posti messi a concorso, appena il 30% della dotazione organica effettiva, non avrebbe consentito di raggiungere l'obiettivo da noi individuato nel gennaio 2010, di ottenere una progressione economica per tutte le lavoratrici e i lavoratori del comparto Agenzie Fiscali.
Su quell'obiettivo, USB raccolse quasi ventimila firme, stringendo così un patto che per noi è ancora vincolante. Su quell'obiettivo eravamo soli quando lo abbiamo lanciato - nella sarcastica indifferenza altrui - e crediamo di restare presto soli di nuovo. Ma è una solitudine che non ci spaventa e sulla quale torneremo presto a chiedere alle lavoratrici e ai lavoratori di sostenerci per ottenere nuove progressioni. Questa è la forza che serve per scrivere buoni accordi, prima ancora che per cambiare quelli scritti male e questa forza la danno solo le lavoratrici e i lavoratori, nel loro interesse e non nel nostro, ovviamente.
Tecnicamente, è possibile avviare nuove progressioni in tutto il comparto, grazie all'esistenza di somme fresche, fisse e ricorrenti, rilevate in occasione della formazione dei fondi aziendali per il 2010. Se può rafforzare la nostra proposta, facciamo anche sommessamente rilevare che al MEF (e non in un ministero "qualunque"...) le progressioni entro le aree sono state estese al 99% del personale, con un accordo siglato nell'agosto 2011: non prima della crisi ma in pienissima crisi. E del resto, le progressioni non costano un euro in più alle casse dello Stato e quindi non c'è ragione per farne una questione di contenimento della spesa pubblica.
Ben diverso è verificare se al tavolo negoziale, come ci appare evidente, non esiste la volontà sindacale di ottenere nuove progressioni, perché si vogliono utilizzare le risorse stabili per finanziare le posizioni organizzative (con i soldi dei lavoratori). Queste volontà andrebbero esplicitate e chiarite con dichiarazioni pubbliche, perché ci pare che altrimenti si voglia prendere la gente per il naso.
Quindi, incontriamoci di giorno o di notte, a Natale o a Capodanno, ma portiamo al tavolo le proposte che fanno il bene delle lavoratrici e dei lavoratori:
nuove progressioni economiche, da estendere a tutte e a tutti per fermare l'emorragia salariale;
finanziare le posizioni organizzative entro i limiti contrattuali e con i soldi dell'Agenzia e non con quelli dei fondi, che sono di tutti.
Se invece ci si siede al tavolo per firmare accordi al ribasso o per prendere atto delle scelte unilaterali dell'Agenzia... allora meglio passare le feste in famiglia o con gli amici.
In ogni caso e comunque vada: auguri a tutte e a tutti!