Entrate - Con CISL, Flp, Unsa e Confintesa non c'è mai fine al peggio, anche su coworking e altri temi

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Di recente sono stati chiusi una serie di accordi tra Agenzia e sindacati firmatari dell'ultimo CCNL: dopo l'esiguità dei posti stabiliti con l'accordo sulla mobilità ê ora la volta del coworking, delle ore di straordinario e delle progressioni economiche orizzontali. Tutti accordi appiattiti sulle esigenze e il volere dell'Amministrazione.

  1. Sul Coworking, ad esempio, saranno probabilmente senza speranza le domande di coloro che chiederanno di attivare l'istituto tra sedi distanti più di 350 km, quando si poteva invece prevedere un sistema di punteggi che diminuiscono progressivamente all'aumentare della distanza (ed evitare così la tagliola dei 350 km che, ricordiamo, non sussiste all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dove il coworking è attivo e funziona da ben due anni, molto prima del CCNL della miseria). Per non parlare poi del folle doppio binario nazionale-regionale, utile soltanto a riconoscere ai direttori regionali ingiustificabili spazi di potere.
  2. Sulle progressioni economiche non si capisce perché sia stata prevista una procedura soltanto per circa 7.000 posizioni, considerando che i fondi disponibili avrebbero consentito, invece, di avviare una procedura di ben altro respiro.
  3. In tema di banca ore e straordinari è stato poi barattato un inutile innalzamento del tetto massimo dello straordinario (di cui, possiamo immaginare, beneficerà una limitatissima platea), con la previsione di un limite in tema di banca ore (80), che metterà sicuramente a rischio gli attuali accordi locali che prevedono limiti più alti, o non li prevedono affatto. Di fatto limitando la previsione che rimette alla scelta del solo lavoratore se chiedere a pagamento o ad accumulo le ore di lavoro extra. Senza mai dimenticare che per USB il problema dei pesanti carichi di lavoro non si risolve con l'aumento sfibrante dell'orario, mentre la problematica dei bassi salari si risolve soltanto con seri rinnovi contrattuali.
  4. infine, il nulla cosmico su altri importanti temi, quali la distribuzione dell'FRD 2023 e l'impatto del sistema Va.L.E. sulla distribuzione del salario accessorio a partire dall'annualità 2025.

Dinanzi a questo scenario le sigle firmatarie provano a gettare fumo negli occhi e mascherare il declino al quale ci stanno portando, travisando la realtà:

  • in tema di progressioni economiche si attribuiscono immeritatamente  risultati che non c'entrano niente con la sottoscrizione del contratto e che sono invece il frutto di mobilitazioni e percorsi spesso comuni, arrivando  addirittura a dichiarare (offendendo così l' intelligenza del personale che li legge) che l'incremento futuro legato alle progressioni "garantisce ai lavoratori di adeguare il salario due volte: una con il rinnovo del CCNL ed un'altra con le progressioni economiche"; peccato però che si siano dimenticati di dire al personale che le progressioni economiche si limitano semplicemente a stabilizzare nello stipendio risorse che sono già nel fondo del salario accessorio, quindi nella disponibilità delle lavoratrici e dei lavoratori  (non c’è stato dunque nessuno stanziamento aggiuntivo, perché si parla di soldi già nostri, che finalmente ci vengono riconosciuti in busta paga ogni mese);
  • in tema di banca ore, straordinari e coworking, si arrampicano imbarazzati sugli specchi, nel tentativo di giustificare la debacle.

In conclusione, nonostante la propaganda dei firmatari, anche da questo giro di accordi esce un filotto di vittorie schiaccianti per l'Amministrazione, che ancora una volta sentitamente ringrazia l'allegra combriccola composta da CISL, Unsa, Flp e Confintesa: quelli che firmano tutto a prescindere raccontando che è meglio siglare pessimi accordi che non firmare nulla.

Al peggio non c'è mai fine …