Entrate, è questa la fomazione di cui c'è bisogno?
La formazione è importante ed ha una rilevanza strategica lo abbiamo sostenuto sempre noi di USB.
Il Ministro Zangrillo, nel piano di efficientamento della PA, ha proposto, come programma “rivoluzionario”, più ore di formazione per aumentare le competenze e la valutazione della performance, tramite corsi fruibili attraverso la piattaforma Syllabus.
Il tema vero è la funzione che dovrebbe avere la formazione, ovvero quella di assicurare la crescita professionale, costruire un percorso di approfondimento utile in campo lavorativo aumentando le competenze specifiche, anche e soprattutto con l’organizzazione di lezioni in presenza, tenute da docenti capaci di confrontarsi su specifiche questioni lavorative e riconoscendo per intero il tempo di viaggio per i corsi fuori sede.
Se invece diviene strumento per orientare e pilotare il comportamento del dipendente, il percorso formativo perde qualsiasi valenza strategica e nella migliore delle ipotesi diventa solo una perdita di tempo.
Ebbene, alla vigilia delle festività pasquali il personale dell’Agenzia delle Entrate si è visto recapitare l’invito alla partecipazione dei corsi Syllabus, per almeno 20 ore da completare entro l’anno, con la possibilità di scegliere tra una gamma di tematiche proposte.
Gli ambiti di approfondimento non hanno destato alcun interesse da parte del personale, quanto, piuttosto, stupore. “Innamorati del tuo lavoro”, “Liberati dagli schemi mentali”, piuttosto che “Conta fino a dieci” o “Gestisci l’aggressività” sono solo alcuni dei temi che l’amministrazione ha ritenuto adeguati per aumentare la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori e per l’efficientamento dell’attività lavorativa.
Di fronte ad una materia in continua evoluzione, come quella fiscale, di fronte a fenomeni evasivi ed elusivi sempre più complessi e che richiedono una sempre maggiore specializzazione, in un contesto peraltro caratterizzato da uno scenario lavorativo in cui i carichi di lavoro sono troppo elevati, per una platea di lavoratori e lavoratrici ancora lontana da organici adeguati, la proposta di questi corsi appare a dir poco surreale.
Se poi moltiplichiamo le 20 ore minime di formazione per il numero di dipendenti di ciascun ufficio non è difficile calcolare quante ore saranno dedicate per corsi che non miglioreranno affatto la professionalità dei partecipanti.
Per non parlare di quanto verrà a costare all’amministrazione una “formazione” di questo tipo!
I filmati dei corsi che la piattaforma propone, infatti, dicono molto sul tipo di comportamenti che l’amministrazione suggerisce ai propri dipendenti. I questionari proposti, spesso inopportuni, sembrano tendere alla profilazione del lavoratore e della lavoratrice con conseguenze immaginabili.
Noi di USB abbiamo sempre sottolineato che la mancanza di formazione e di un tempo dedicato ad essa durante l’orario di lavoro, costituisce motivo di malessere se non addirittura di stress lavoro correlato.
Chiediamo corsi che si svolgano in presenza, su tematiche specifiche di settore, a cui tutto il personale possa accedere e che possa davvero costituire un supporto concreto all'attività lavorativa.
Chiediamo una formazione vera, seria, utile e concreta.
Quella che è stata proposta all'Agenzia delle entrate non ha niente di tutto questo.
USB Agenzie Fiscali