Entrate, interrotte le relazioni sindacali. L’Amministrazione non vuole trovare un accordo per la conclusione delle progressioni economiche

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La scelta dell’Agenzia delle Entrate di imporre al tavolo negoziale un nuovo modello di progressioni economiche nel quale scegliere unilateralmente la maggior parte dei passaggi attraverso una valutazione fittizia e predominante, (rendendo di fatto inutili i titoli di studio posseduti e l’anzianità di servizio) ha determinato la rottura delle relazioni sindacali.

La richiesta unitaria delle organizzazioni sindacali è quella di completare il ciclo dei passaggi economici per tutte le lavoratici ed i lavoratori, in due annualità, nel rispetto del nuovo Contratto Collettivo nazionale di Lavoro che prevede un peso non inferiore al 40% della valutazione conseguita nell’ultimo triennio. In forza del fatto che non esiste una valutazione del personale svoltasi nel triennio precedente, abbiamo presentato una proposta che, in linea con il passato, valorizzasse l’anzianità di servizio e i titoli di studio, limitando la discrezionalità dei dirigenti (e quindi la valutazione) ad una percentuale di poco superiore a quella già adottata nel passato.

Ma nonostante la compattezza sindacale, lo spirito collaborativo mostrato da tutte le sigle e il rispetto del dettato normativo, tale proposta è stata rigettata senza possibilità di appello. Non possiamo quindi continuare a discutere con chi, invece di cercare sistemi obiettivi, chiari e trasparenti di selezione del personale vuole avere mano libera nel decidere a chi dare un passaggio economico e a chi no. L'atteggiamento di chiusura dell'amministrazione appare sempre più orientato a non volere, in realtà, concludere alcun accordo, tradendo così, le legittime aspettative del personale. Una scelta che riteniamo grave e irresponsabile e che la dice lunga su quanto la nostra dirigenza abbia a cuore le sorti del personale.

Vi terremo informati sulle prossime iniziative che metteremo in campo per portare a casa la conclusione dei passaggi economici per tutte e tutti.

Comunicato Unitario