Entrate Lazio. Tutela dei dati sensibili o tutela dei Lavoratori?
L'ufficio delle Entrate di Roma 4 ha appena chiuso l'unico tavolo di confronto di cui si abbia notizia, avente all’ordine del giorno il trattamento dei dati personali secondo le recenti direttive emanate dalla Direzione Centrale Audit e Sicurezza. Avevamo chiesto di essere convocati perché ritenevamo che alcuni aspetti di quelle direttive fossero particolarmente pericolosi.
Non ci sbagliavamo.
L'impressione è che ad oggi gli uffici locali non possono mettere i Lavoratori nelle condizioni di rispettare le regole comportamentali emanate dalla stessa amministrazione. Per una serie di carenze, logistiche e infrastrutturali, la maggior parte delle regole recentemente introdotte o riaffermate dall'amministrazione, non possono essere osservate. A fronte della domanda di maggiore sicurezza, dopo la ben nota vicenda dello spionaggio fiscale, siamo costretti a rilevare che oggi i Lavoratori del Fisco sono meno tutelati e maggiormente esposti al rischio di provvedimenti disciplinari e sanzionatori nei loro confronti, a causa del non corretto trattamento dei dati coperti da privacy. Malgrado ciò, l'amministrazione ha già individuato il meccanismo con cui ogni Lavoratore è considerato ipso iure il diretto responsabile del trattamento dei dati personali.
A parte la considerazione che le responsabilità nuove andrebbero formalizzate personalmente e per iscritto, va detto che prima di formalizzare qualunque responsabilità si deve dare ai Lavoratori la possibilità di operare in tranquillità e nel rispetto delle norme. Prima delle regole, prima delle designazioni formali, deve esserci un serio intervento dell'amministrazione per dotare gli uffici degli arredi, delle chiavi, delle regole di transito, di accesso e di conservazione dei documenti. Siamo in grado di provare con dovizia di prove e senza paura di essere smentiti, che molti uffici locali hanno degli archivi cartacei che possono essere tranquillamente violati da chiunque ne abbia intenzione. Anche di ciò si vorrà dare eventualmente la colpa ai Lavoratori?
Non va poi sottovalutato l'aspetto formativo e informativo, dato che quasi nessuno è consapevole del fatto che persino l'invio di un fax può generare un comportamento sanzionabile. Né si può obiettare che le regole introdotte possano essere rispettate usando il normale buon senso e la media diligenza del buon impiegato. A nessuno è stato detto in quante parti debba essere strappato un foglio perché divenga illeggibile, per esempio. Dunque crediamo che la designazione formale degli incaricati debba avvenire al termine di questi passaggi obbligati.
Per noi è fondamentale la tutela dei Lavoratori, che non può essere sacrificata alla tutela dei dati sensibili. Se questi passaggi non saranno osservati in tempi molto brevi, le organizzazioni sindacali che hanno preso parte a quella trattativa sosterranno il blocco dell'attività lavorativa. Non è possibile infatti esporre i Lavoratori al rischio concreto di un'ispezione del servizio di audit interno che quasi certamente porterebbe a conseguenze sanzionatorie. Ancora peggiore è il rischio che si ripeta la drammatica vicenda delle perquisizioni del dicembre scorso.
Invitiamo tutti gli Uffici di Roma e del Lazio ad attivarsi in un percorso analogo che sappia tutelare i Lavoratori, prima che sia troppo tardi. Se ieri si doveva violare la banca dati dell'anagrafe tributaria per finire sbattuti in prima pagina, oggi, può essere sufficiente un fax o un fascicolo fuori posto. Invitiamo tutti gli uffici a intraprendere lo stesso percorso a tutela dei Lavoratori