Entrate - Le verità nascoste e la cecità della CGIL

Roma -

Da qualche giorno rimbalzano sulle caselle di posta elettronica dei lavoratori dell’Agenzia delle Entrate delle note inviate dai delegati  della CGIL che raccontano bugie nei confronti della nostra organizzazione sindacale, senza che, di tali note, si trovi traccia sui siti ufficiali: quindi, invettive senza assunzioni di responsabilità. La nostra risposta alla CGIL termina qui.

 

Crediamo importante, però, approfondire l’argomento nel rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori che subiscono le scelte sindacali delle organizzazioni che siedono ai tavoli nazionali tra cui USB e la CGIL.

 

Che la CGIL abbia da tempo abbandonato la strada della battaglia e della difesa dei diritti e dei salari dei lavoratori ormai è cosa nota come dimostra le continue fuoriuscite anche di iscritti e dirigenti sindacali di spicco che, in misura sempre maggiore, abbandonano la CGIL e scelgono l'USB per determinare il necessario cambio di rotta. E così la CGIL continua non solo a rendere possibili i disastri imposti ai lavoratori dall’Amministrazione o dalla Funzione Pubblica ma si spertica ad offendere ed accusare chi, come USB, cerca di contrastare questo modo complice e connivente di fare sindacato.

 

La CGIL ritiene falsa la nostra affermazione secondo la quale: “Dopo aver perso nel 2012 circa 800 euro lordi a testa, dobbiamo aggiungere - sarebbe più giusto dire sottrarre - altri 1000 euro lordi persi da ciascun lavoratore nel 2013 per arrivare in appena due anni alla cifra di 1.800 euro lordi. Praticamente una tredicesima, che doveva e poteva essere nelle nostre tasche anziché in quelle di Padoan e Renzi, se solo ci fosse stata una vera e determinata battaglia sindacale.”  Il 28 maggio 2015 però, la stessa CGIL, in un comunicato unitario, riteneva “inaccettabile” che i lavoratori delle Entrate continuassero a subire “da anni un taglio consistente” dei fondi del personale e si impegnavano, con gli altri firmatari ad “assumere da subito, tutte le iniziative per trovare le soluzioni in grado di scongiurare ulteriori tagli alle risorse incentivanti, peraltro già stanziate nel comma 165 così come avvenuto in altri settori dell’Amministrazione economico-finanziaria” (che per chi non mastica di sindacalese significa evitare i tagli così come hanno ottenuto i dipendenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze). I tagli di cui parliamo non sono quelle dei Fondi una volta costituiti ma quelli assegnati alle Agenzie dal Governo e poi restituiti dall’Agenzia con l’avallo dei soliti noti.

 

Questi tagli pari a 31 milioni nel 2012 e a 41 milioni nel 2013, per i dipendenti di Entrate ed ex Territorio, corrispondono ad una perdita media di circa 1.800 euro. Nessuna bugia ma solo una triste realtà!

 

Noi avremmo potuto chiedere alla CGIL quali azioni ha intrapreso per scongiurare questi tagli e, visto che nulla ha fatto in questo tempo, forse sarebbe stato meglio firmare direttamente  il 28 maggio cosi almeno i lavoratori avrebbero potuto già avere in tasca i soldi.

 

La CGIL dovrà poi spiegare ai lavoratori perché, anche sull’accordo già firmato da TUTTE le organizzazioni sindacali e l’AGENZIA DELLE ENTRATE in data 7 maggio 2015 per lo scorrimento delle graduatorie per i passaggi di fascia economica delle Entrate e dell’ex Territorio abbia poi deciso di sottoscrivere, con CISL e Salfi, un nuovo accordo con una valutazione capestro arrendendosi senza batter ciglio ai rilievi della Funzione Pubblica. Ma i soldi dei Fondi non sono soldi nostri? E l’Agenzia, nella sua autonomia, non è libera di decidere con le parti sindacali come utilizzare i propri fondi nel rispetto delle leggi? Se fare sindacato vuol dire sottoscrivere accordi preventivamente concordati tra Funzione Pubblica e Agenzia delle Entrate, fregandosene delle battaglie dei lavoratori che avevano portato ad un soddisfacente accordo condiviso da tutti, capiamo perché tanti se ne vadano schifati da questo modo di fare sindacato.

 

Anche sulle soglie utilizzate per il calcolo della produttività all’ex Agenzia del Territorio dove differenze reali di produzione del 10% vengono pagate con differenze maggiori del  50% creando sperequazioni ingiustificate nella ripartizione degli incentivi dati ai lavoratori, non capiamo come la CGIL possa andare fiera di averli sottoscritti.

 

Mentre stavamo chiudendo questo comunicato la CGIL manda in giro un'altra “nota” in cui ci accusa di avere la memoria corta … certo che se si accanisse contro governo ed agenzia come si accanisce con noi forse per i lavoratori sarebbe meglio … Comunque, sempre per rispetto dei lavoratori, vorremmo ricordare che all’ex Agenzia del Territorio, dove l’anzianità di servizio veniva valutata seriamente, la valutazione veniva fatta da un’Agenzia che da li a pochi giorni sarebbe stata incorporata dall’Agenzia delle Entrate e quindi sarebbe servita, come poi è stato, solo ed esclusivamente per la procedura in atto senza riverberare i suoi effetti sul futuro, E poi, cosa ancora più importante, non c’era un accordo già sottoscritto con l’Agenzia da tutte le OO.SS che prevedeva uno scorrimento che avrebbe garantito di ricevere immediatamente il passaggio dovuto senza dover aspettare un altro anno e la valutazione di dirigenti tra l'altro decaduti.

 

In tutta questa vicenda sono i lavoratori iscritti che possono fare la differenza dando forza e sostegno a chi li deve rappresentare.