Entrate. L'incontro di ieri in Direzione Regionale
A sorpresa, le “varie ed eventuali” hanno sopravanzato la discussione sul FPS. L’Agenzia ci ha presentato un piano sulla formazione (che alleghiamo) e su cui aspetta annotazioni da parte nostra (e noi da voi).
Cerchiamo sempre di sforzarci di leggere i documenti che ci vengono presentati collocandoli nel contesto che li circonda. Non si può, ad esempio, leggere il documento sulla formazione presentato ieri ignorando il fatto che il memorandum sulla pubblica amministrazione (dichiarazione di intenti di Governo e CGIL-CISL-UIL firmata un paio di mesi fa) afferma che la formazione non dovrà più essere uno degli elementi del diritto alla carriera. Diritto che, nelle loro intenzioni, deve essere legato “solo” alla produttività (individuale). Il documento presentato ieri, secondo noi, va proprio in tale direzione, concentrandosi, non a caso, solo sulla formazione cosiddetta performativa. La formazione diviene sempre più una risorsa solo per l’Agenzia, utile a migliorare la “performance” lavorativa, per avere lavoratori che producono sempre di più, lavoratori sempre più flessibili e polivalenti… ed ai lavoratori… al di là dei bei discorsi, non resta “niente in mano”…
Noi vogliamo una formazione a cui tutti possano effettivamente accedere, che fornisca elementi certificativi. L’aumento della professionalità (e non dei pezzi prodotti) ottenuto anche tramite la formazione (garantita a tutti) deve divenire il vero elemento su cui fondare il diritto alla carriera… registriamo che al momento si va in direzione completamente opposta… anche per questo scioperiamo il 30 marzo…
Abbiamo insistito (ottenendo l’impegno del Direttore in tal senso) affinché la convenzione tra Agenzia Entrate e Università di Genova venga “rispolverata”, rinnovata e, se possibile, migliorata. Nostro obiettivo è ottenere dall’Università di Genova (pubblica) condizioni vantaggiose per i lavoratori… non sappiamo poi se sia vero, come si dice, che altre realtà offrono crediti, e passaggi di esami, molto più “facilmente”, in tal caso, sarebbe evidente che questo diventerebbe un problema non sindacale ma afferente semmai alla procura della repubblica…
Il Direttore poi ha chiesto se, sulla base dell’accordo nazionale sulla costituzione del Fondo Politiche Sviluppo 2007, del 7 marzo u.s., i sindacati fossero d’accordo nel destinare una quota dei fondi previsti dal punto e) comma 5 di tale accordo, alla retribuzione degli accessi festivi e/o notturni.
Noi, per quanto ci riguarda, sottolineando i motivi della nostra mancata firma a livello nazionale di tale accordo, abbiamo ribadito che siamo d’accordo sul tipo di attività, ma che non vogliamo in alcun modo porre ulteriori vincoli alla trattativa locale mettendo ulteriori paletti su fondi che non aumentano, ma che anzi, il taglio sul comma 165 finirà col diminuire ampiamente, e che spesso vengono utilizzati nelle trattative di ufficio (uniche titolari a discutere di tali fondi) per riequilibrare la distribuzione del salario accessorio. Sappiamo che anche queste pratiche vanno contro quanto concordato nel memorandum sulla pubblica amministrazione… ma noi, ostinatamente, continuiamo a cercare di difendere i diritti dei lavoratori e la democrazia sindacale.
In sostanza, non disconoscendo l’utilità di effettuare tali accessi, non ci convince il fatto che l’Agenzia non investa risorse nuove e che ci spinga come sempre a contenderci l’osso che viene buttato negli uffici… è chiaro che, se vorranno, gli uffici potranno, quando si discuterà di tali cifre, inserire tali lavorazioni in quelle di cui parla l’articolo 85 del contratto. Questo sul piano formale… ma da qui ad essere d’accordo il passo è lungo.
Infine il dibattito sul Fondo Politiche Sviluppo… francamente, a nostro parere, molto confuso, con tabelle e controtabelle, fabbisogni (scarsamente controllabili) e sportelli, veri, presunti, mediamente aperti, ore lavorate, utenti serviti… l’esito (forse) è rinviato a martedì prossimo…
Quale sarà? Vedremo. Sappiamo solo che se si fosse seguita la proposta RdB/CUB probabilmente ci si sarebbe trovati con un risultato economico non molto diverso da quello che alla fine si otterrà, ma i soldi sarebbero stati a disposizione dei lavoratori almeno due mesi prima… senza contare le energie risparmiate in trattative estenuanti… ma tant’è… anche su questo il memorandum sulla pubblica amministrazione parla chiaro…