Entrate - Lotta all'evasione fiscale, tra propaganda e realtà

Il nuovo istituto della mediazione contraddice i proclami del governo Monti

Roma -

Qualche mese fa, mentre tutta la stampa nostrana osannava i controlli show compiuti a Cortina d'Ampezzo o altre località, noi USB ci permettemmo di nutrire dei dubbi sul risalto mediatico dato a quelle operazioni.

 

E avanzammo quelle perplessità sulla base di un ragionamento semplice, quasi banale: per intaccare quella vera e propri vergogna sociale rappresentata dai circa 200 miliardi di euro di evasione fiscale non è sufficiente qualche “evento” anche se ben rilanciato d tutti i mezzi di informazione ma, al contrario, è necessario una cesura radicale con una stagione (quella del governo Berlusconi) nella quale si è totalmente depotenziata l'attività di contrasto all'evasione.

 

A distanza di qualche mese da quegli “eventi” il governo Monti vara un decreto legge che tra le altre cose rafforza il condono relativo alle liti fiscali minori (20.000 euro) del precedente governo Berlusconi, poichè differisce i termini della definizione agevolata producendo di fatto un ampliamento del novero delle liti definibili.

 

E nel mese di dicembre il Comitato di gestione ha ridisegnato la struttura delle Direzioni provinciali allontanando l'aria legale dall'area controllo e ponendola alle dirette dipendenze del Direttore provinciale.

 

Ciò, secondo quanto chiarito da una circolare della DC Personale, per segnare “una maggiore distanza tra la struttura deputata agli accertamenti e quella che segue il contenzioso” “e garantire terzietà della funzione contenziosa rispetto a quella di controllo”.

 

Questo, sempre secondo la circolare, anche per meglio soddisfare le esigenze poste dalle disposizioni che hanno recentemente introdotto gli istituti del reclamo e della mediazione.

 

A parte il fatto che crediamo non ci fosse alcun bisogno di ulteriori strumenti deflattivi del contenzioso oltre quelli già sussistenti, ci sembra veramente incredibile che l'esigenza di questa amministrazione sia quella di rompere la sinergia tra attività di controllo e attività legale in nome di una presunta e non meglio precisata terzietà.

 

Fuori dai tecnicismi, la nostra sensazione è che, nascondendosi dietro i termini, si voglia in realtà stravolgere la naturale funzione cui è deputata l'attività di contenzioso: difendere appunto (certo non in maniera ottusa) l'operato svolto dagli accertatori.

 

E questa ridefinizione dell'area legale non va certamente nella direzione di potenziare la lotta all'evasione...

 

E a proposito di segnali non condivisibili, non possiamo non segnalare che l'articolo 8 del decreto legge n. 16 del 2012, oltre a sanare gli incarichi dirigenziali pregressi, consente all'amministrazione di continuare ad attribuirne altri.

 

Ed infatti, in perfetta continuità con il passato, stanno fioccando interpelli per l'attribuzione di ulteriori incarichi...

 

Crediamo di non dire nulla di particolarmente rivoluzionario se affermiamo che il primo tassello per condurre una lotta seria all'evasione debba essere quello di dotare l'Agenzia delle entrate di una dirigenza autonoma e non ricattabile: insomma una dirigenza che non sia frutto del malcostume rappresentato dagli incarichi dirigenziali.

 

Nel frattempo tra un incarico dirigenziale ed un altro ancora, sono uscite in questi giorni le graduatorie sulle progressioni economiche che stanno suscitando il naturale e legittimo malcontento tra i lavoratori.

 

E non poteva essere diversamente se questa amministrazione così generosa quando deve somministrare incarichi a destra e a manca è poi molto più parsimoniosa quando deve riconoscere sviluppi professionali a tutto il personale.

 

Tutto ciò è naturalmente responsabilità che l'amministrazione condivide con quei sindacati complici che hanno sottoscritto questo accordo sugli sviluppi economici.

 

E non è un caso che le elezioni RSU abbiamo fortemente penalizzato proprio quelle O.S responsabili dell’arretramento di diritti e tutele del personale finanziario, mentre hanno dato ancora più forza e slancio alle proposte sindacali dell’USB.

 

Forti dell’ottimo risultato conseguito alle elezioni RSU ci apprestiamo, quindi, a rilanciare una grossa campagna per estendere le progressioni economiche a quei lavoratori che ne sono rimasti esclusi.

 

Per qualcuno l'attività sindacale è propaganda elettorale, per noi è pratica quotidiana di riconquista di diritti e salario.