Entrate, meno rigidità sullo smart working
Dopo le tante segnalazioni pervenute dai territori USB PI scrive alla Direzione Centrale Risorse Umane la seguente richiesta di intervento.
La scrivente organizzazione sindacale sta rilevando, in alcuni territori, una applicazione restrittiva dello smart working, con una interpretazione in alcuni casi contraria al Regolamento emanato da Codesta Agenzia.
In particolare si sta procedendo, in maniera arbitraria, a limitare la fruizione dell'istituto, di fatto eludendo quella conciliazione tempi di vita tempi di lavoro che é a fondamento del lavoro agile.
A titolo meramente esemplificativo vale la pena sottolineare alcune fattispecie: in taluni casi le DR operano con direttive informali alle DP, imponendo nei fatti fascie di contattabilita' uniformi (es. 5 ore) per tutto il territorio, senza alcuna vera interlocuzione con i lavoratori interessati al fine della sottoscrizione dei contratti individuali. Alcune criticità rilevanti si verificano, inoltre, nei confronti del personale in part-time, con assenza di riparametrazione delle fasce di contattabilita' e una riduzione delle giornate di lavoro agile al di là di quanto previsto dal disciplinare nazionale. In alcuni territori, si assiste alla riduzione delle giornate di lavoro agile concesse in assenza di valide motivazioni organizzative.
Si sottolinea, infine, che quanto sopra citato viene di norma imposto al personale con modalità informali e non scritte, proprio perché trattasi di comportamenti organizzativi contrari a quanto disposto dal disciplinare nazionale sullo Smart working.
Tanto ciò premesso, si chiede a codesta Direzione di vigilare e intervenire al fine di garantire una corretta applicazione dell'istituto.