Entrate - Mentre parte il pallottoliere dei tagli pensiamo a proseguire il cammino cominciato

Non cediamo alla logica dei tagli, i lavoratori hanno il diritto di sperare!

Roma -

Per quanto buoni possano essere i propositi dell’amministrazione e per quanti sforzi stia facendo per rendere poco dolorosi i tagli imposti dalla cura dimagrante del governo, alla fine il risultato è quello che conta: la nostra amministrazione, che a voler credere ai proclami politici e governativi avrebbe il delicatissimo compito di combattere l’evasione fiscale, verrà investita in pieno dallo tsunami della spending review e pesantemente ridimensionata nel suo assetto organico.

 

Oggi l’Agenzia entrate ci ha dato i numeri dei tagli (vedi tabella allegata) ed emerge chiaramente che senza un intervento correttivo verrebbe addirittura compromesso l’inquadramento dei vincitori del concorso per la III area. L’Agenzia ci ha illustrato anche il meccanismo che intende adottare per ovviare a questo “inconveniente” e non abbiamo motivo - per ora - di ritenere che la soluzione adottata non debba andare in porto. Aspettiamo di avere informazioni dettagliate sul prossimo inquadramento dei vincitori nella prossima riunione fissata per venerdì 26 ottobre.

Ferma restando l’importanza di salvaguardare una travagliatissima procedura, che dovrebbe finalmente concludersi entro la fine dell’anno dopo una gestazione durata un lustro, resta l’amara considerazione che alla fine dei tagli non ci sarà più spazio per pensare al futuro dell’Agenzia (e del comparto in generale per come verrà fuori dopo i pesanti rimaneggiamenti governativi) in termini di crescita, investimento, sviluppo professionale. Infatti, dopo aver inquadrato i duemila vincitori, per inquadrare gli ultimi 855 neo assunti si dovrà contare sulle poche centinaia di pensionamenti che arriveranno entro dicembre e nel 2013 la dotazione organica effettiva della III area sarà satura.

 

Sarebbero così aritmeticamente preclusi ulteriori passaggi alla III area, con buona pace di chi rivendica giustamente il diritto agli sviluppi professionali. In più, tutte queste considerazioni non tengono conto del non auspicabile accorpamento con l’Agenzia del Territorio, che viene sicuramente vissuto come una iattura dalle amministrazioni interessate - almeno ufficialmente - e ovviamente anche dai lavoratori che rischiano lo svilimento delle loro professionalità, mentre le stesse amministrazioni rischiano una perdita di identità. Poi c’è la prospettiva concreta che in occasione di un prossimo taglio - fosse anche del 2 per cento - si vada in eccedenza e quindi in esubero. Non c’è ragione per non temere che anche nel 2013, come negli ultimi anni, arrivino nuove sforbiciate alle dotazioni organiche.

Il prossimo 26 ottobre porremo con forza la questione delle progressioni economiche che per noi resta punto centrale della nostra azione sindacale, sia per le 18000 firme raccolte sia perché proprio alle Entrate è stata finanziata la percentuale più bassa di passaggi di fascia economica e questo di per sé è un elemento di grave contraddizione dentro un comparto regolato dal medesimo contratto nazionale. Ora la contraddizione diventerebbe esplosiva se, per effetto del taglia e cuci governativo, lo sciagurato accorpamento con il Territorio che ha finanziato quasi l’80 per cento delle progressioni economiche andasse in porto dal 1 dicembre 2012.

USB non intende ragionare di dotazioni organiche con il pallottoliere. Se gli spazi di manovra si fanno via via più angusti, a maggior ragione le progressioni economiche restano l’unico elemento che serve a ossigenare le esangui retribuzioni, anche a fronte di un blocco pluriennale dei contratti che arriverà fino al 2017 in assenza perfino della misera vacanza contrattuale. La richiesta è ancora più forte oggi perché di fronte agli obiettivi numerici sempre crescenti e al taglio degli organici progressivo, i carichi di lavoro individuali sono cresciuti enormemente mentre le retribuzioni perdono potere effettivo.

 

L’Agenzia deve fare ogni sforzo per limitare i danni. Allora, questi spazi dobbiamo occuparli presto, accantonare per un attimo il pallottoliere che trasforma le persone in numeri (speriamo non in esuberi) e pensare a come proseguire il lavoro sindacale cominciato da anni. Due sono gli obiettivi: inquadrare presto e bene i vincitori del concorso per i passaggi d’area e finanziare ulteriori progressioni economiche per allineare l’asticella alla stessa percentuale e sempre con l’obiettivo di arrivare, prima possibile, a una progressione economica per tutti. Se è vero che anche sul Comma 165 potrebbero esserci presto novità positive, allora abbiamo una ragione in più per muoverci rapidamente su questo versante.