Entrate, non siamo pizzo di Stato!
A seguito delle irricevibili dichiarazioni della Presidente del Consiglio, nelle quali equipara la lotta all'evasione fiscale al pizzo di Stato, l'Usb scrive al Direttore dell'Agenzia delle Entrate per chiedere una improcrastinabile presa di posizione in merito a quelle affermazioni.
In questi anni e nei mesi dell'attuale governo tra riforme fiscali regressive e condoni di vario tipo, si é minata alle fondamenta la funzione sociale del fisco e la dignità di chi quotidianamente presta servizio negli uffici.
Rilanciare la funzione distributiva del fisco, riaprire i contratti con aumenti salariali di 300 euro netti in busta paga e un massiccio piano di assunzioni: queste sono le nostre priorità che saranno al centro della manifestazione nazionale del 24 giugno, alla quale anche l'Usb Agenzie fiscali partecipa, contro le politiche del governo Meloni che stanno impoverendo strati sempre più ampi della popolazione e mortificando il nostro lavoro.
USB PI Agenzie Fiscali
Allegata la nota inviata al Direttore dell'Agenzia delle Entrate
Questo il testo:
Egregio Direttore,
abbiamo letto con stupore e rabbia le incredibili dichiarazioni della Presidente del Consiglio in merito alla lotta all'evasione che, riportiamo testualmente “si fa dove sta davvero l'elusione, le big company, le banche. Non il piccolo commerciante a cui chiedi il pizzo di Stato”.
Sorvoliamo sul fatto che non ci risulta che questo governo abbia minimamente puntato la sua attenzione sui fenomeni elusivi né tanto meno che osi disturbare banche e big company, o sul fatto che lavoratori autonomi e partite Iva evadono quasi il 70 percento dell'IRPEF che dovrebbero versare, o ancora sui vari condoni contenuti nella legge di bilancio, ma quello che appare di una gravità inaudita è l'assimilazione dell'attività di contrasto all'evasione al pizzo che, come è noto, è una delle attività estorsive a cui si dedicano le organizzazioni mafiose.
Ne conseguirebbe, secondo queste irricevibile ragionamento, che gli operatori del fisco sarebbero in sostanza lavoratori dediti alla riscossione del pizzo.
Non crediamo occorra aggiungere altro per commentare tali inaccettabili affermazioni e il messaggio che, in tal maniera, viene consegnato all'opinione pubblica.
Ciò che sorprende però, a distanza di tempo, è il silenzio dei vertici di Codesta Amministrazione, laddove siamo convinti sarebbe stato necessario una chiara presa di posizione a difesa della funzione sociale del Fisco e con essa della dignità di quelle decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici che, in condizioni di perenne carenza di organico e con un contratto ormai scaduto da 16 mesi, garantiscono un servizio al Paese.
Siamo pertanto qui a sollecitare un suo urgente e non più rinviabile intervento.
Ne va della credibilità del nostro ruolo nonché del servizio alla collettività reso ogni giorno da chi lavora nei nostri uffici..
Si resta in attesa di urgente riscontro.
USB PI Agenzie Fiscali