Entrate, parto plurimo e piena retribuzione i primi 30 giorni di congedo per ogni figlio: un diritto per molti ma non per tutti!

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Ancora una volta l’Agenzia delle Entrate disconosce diritti nel delicatissimo ambito della tutela della genitorialità. Ci riferiamo in particolare al congedo parentale retribuito al 100 per cento per i primi 30 giorni nel caso di parto plurimo o gemellare che dir si voglia.  

La storia è questa.

Nell’ultimo contratto delle Funzioni Centrali 2019-2021 è stato esplicitamente riconosciuto il mese al 100% anche per il secondo gemello.

Di fatto il nuovo CCNL ha sanato l’assenza nella contrattazione collettiva del riconoscimento di un diritto già previsto nella legge di riferimento, ovvero il decreto Legislativo 151/2001, fonte primaria del diritto che in tutti gli istituti, dalla malattia figlio all’allattamento, usa sempre la locuzione “per ciascun figlio”.

Passano i mesi dalla sottoscrizione del CCNL e gli applicativi che gestiscono le assenze del personale non sono aggiornati sino al marzo di quest’anno. Si crea dunque un legittimo affidamento in capo ai genitori di gemelli che vedono inseriti a sistema i congedi al 100 %.

Poi arriva luglio e dall’oggi al domani qualche collega riceve la botta delle decurtazioni stipendiali, con congedi del 100 per cento che vengono annullati e la richiesta di restituzione delle somme ricevute. Ciò avviene senza uno straccio di comunicazione o preavviso e senza un piano di ammortamento, somme ingenti che superano anche il quinto della rata dello stipendio in meno in busta paga.

Sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo visto che non c’è assolutamente nulla di scritto) che l’Agenzia abbia deciso di riconoscere il diritto al congedo parentale solo per i nati dal 2019. Riconosce il diritto ma non per tutti.

Per queste ragioni e ritenendo che la corretta applicazione della norma primaria di riferimento riconosca ab origine il diritto al congedo al 100% in caso di parto plurimo USB ha chiesto chiarimenti e diffidato l’Agenzia delle Entrate trasmettendo la nota che alleghiamo e ha già dato mandato ai suoi legali per vedere riconosciuto questo diritto anche in sede giudiziaria. 

USB PI Agenzie Fiscali