Entrate - Problematiche connesse con l’espletamento delle attività istituzionali esterne sul territorio nazionale.
USB scrive ai vertici dell'Agenzia delle Entrate per risolvere i problemi inerenti l’espletamento delle attività istituzionali esterne sul territorio nazionale.
In allegato potete trovare copia della nota inviata che si riporta integralmente:
Con la presente la scrivente O.S. intende rappresentare alcune importanti criticità riguardanti l’espletamento delle attività istituzionali esterne sul territorio nazionale. Le problematiche di seguito riportate costituiscono il risultato di segnalazioni del personale, interventi sindacali effettuati a vari livelli dalla nostra sigla, e raffigurano non un “semplice” disagio, ma una situazione grave e articolata sulla quale occorre intervenire nell’immediato.
In questa fase politica caratterizzata da un forte dibattito in materia di “lotta all’evasione”, ciò che colpisce è l’assenza di riflessione sulle condizioni necessarie al funzionamento della macchina fiscale: la carenza degli organici e la necessità di nuove assunzioni, la valorizzazione del personale in servizio e la tutela professionale dei lavoratori, la disponibilità di mezzi e strumenti di lavoro, sono variabili imprescindibili per approcciarsi in modo strutturale alle problematiche del Fisco.
Ed è per detti motivi che rappresentiamo le seguenti problematiche:
- Consuntivazione dell’attività esterna e incentivazione economica
Con Nota prot. n. 0284672 del 06/12/2017 la Direzione Centrale Accertamento, Ufficio Programmazione e Consuntivazione dispose che per attività istruttoria esterna riferita ad accessi, ispezioni e verifiche dovesse intendersi quella direttamente espletata presso i locali destinati all’esercizio dell’impresa e professioni o presso gli altri locali stabiliti dalle norme.
La suddetta Nota generò una serie di questioni che segnalammo immediatamente e che, a distanza di quasi due anni e dopo la firma degli Accordi FPSRUP 2016 -2017, risultano non evase.
In merito riteniamo improcrastinabile un intervento atto a garantire una giusta valorizzazione economica dell’attività svolta dal personale dal 2018 in poi, che tenga conto delle specificità di accessi, ispezioni e verifiche, e ne consideri l’intero apporto lavorativo.
Inoltre, al fine di garantire carichi di lavoro compatibili con l’effettiva presenza in servizio del personale, riteniamo necessario che si provveda ad istituire modalità di consuntivazione certe per la parte di attività di verifica svolta all’interno degli Uffici.
- Assenza di auto di servizio, coperture assicurative Kasko inadeguate, trattamento di missione e rimborso indennità chilometrica
La chiusura di molti uffici territoriali in nome della spending review, e l’accentramento delle aree controllo hanno ridotto il presidio sul territorio dell’Amministrazione finanziaria. In tale contesto l’assenza di auto di servizio inficia enormemente l’ordinaria funzionalità dell’Ente, limitando la possibilità di effettuare accessi, ispezioni e verifiche su ambiti di competenza territoriale estesi.
Si tenga conto che non tutto il personale è automunito o in grado di utilizzare il proprio mezzo a fini istituzionali, e che, d’altro canto, l’utilizzo del mezzo dei dipendenti rileva sotto vari profili, sul piano dei rischi e delle annesse tutele e sul piano indennitario.
La polizza di assicurazione Kasko prevista per il veicolo dei dipendenti in missione, non fornisce coperture adeguate ai lavoratori che utilizzano il mezzo proprio. Difatti, nel caso in cui la responsabilità del sinistro sia addebitabile al dipendente, i danni provocati a terzi non risultano coperti dalla polizza assicurativa dell’Agenzia; sarà l’assicurazione del veicolo in uso al dipendente a provvedere al relativo indennizzo (con relativo aggravio del premio assicurativo privato).
Sulla base di segnalazioni dei lavoratori e notizie di cronaca locale riteniamo, inoltre, che l’auto di servizio sia strumento indispensabile per tutelare la non identificabilità all’esterno dell’auto privata del dipendente.
Si rappresenta infine la criticità relativa al rimborso delle spese sostenute dal personale per l’espletamento delle missioni, con riferimento alla liquidazione dell’indennità chilometrica. Accade difatti che, al momento della liquidazione della missione, venga rimborsato un percorso inferiore rispetto a quello effettivamente necessario allo svolgimento dell’attività, secondo un approccio rigido e avulso da valutazioni economico-gestionali più ampie.
- Protocolli di intesa, pratiche organizzative interne e tutela del personale
Con particolare attenzione a quei contesti (es. criminalità organizzata) dove è notorio che possa concretizzarsi un rischio per la sicurezza del Lavoratore impegnato in attività esterna, è necessario che l’Amministrazione attivi protocolli di intesa con altri organi dello Stato - come la Gdf ad esempio - che per costituzione e modalità operative possono meglio rapportarsi ad ambienti e soggetti non legati alla “semplice” evasione fiscale. Ciò non vuol dire abdicare ai propri compiti istituzionali, ma rendere effettiva la collaborazione tra organi dello Stato a tutela dei Lavoratori e dell’interesse collettivo.
Si richiama, inoltre, la necessità di attuare pratiche organizzative interne, volte a minimizzare i rischi legati a determinate situazioni “ambientali” ed evitare la “personalizzazione” dei procedimenti, palesando all’esterno la presenza dell’Ente al fianco dei proprio personale.
Queste tematiche che abbiamo sinteticamente esposto necessitano, ad avviso della scrivente, di interventi oramai non più rinviabili al fine di ripristinare negli uffici quel benessere organizzativo al quale l’attività lavorativa dovrebbe sempre tendere.
Tanto premesso, al fine di trovare soluzioni idonee si chiede un incontro in merito alle problematiche sopra rappresentate.
Roma, 25 ottobre 2019
p. USB Agenzie Fiscali
Antonello De Vito