Entrate - Progressioni economiche 2024: a breve la pubblicazione delle graduatorie

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Lo scioglimento del nodo relativo ai pari merito nelle progressioni economiche 2024 è senza dubbio una buona notizia perché consentirà di chiudere il ciclo delle progressioni economiche avviate nel 2022 ed iniziare un'altra tornata, con l’avvio della procedura 2025.

Ma avere portato a casa questo risultato che permetterà circa 10.600 passaggi economici non fa venir meno alcune considerazioni sulle scelte operate da questa Amministrazione che, certamente, non vanno nella direzione da noi auspicata.

La modalità con la quale è stata affrontata la vicenda dei circa 330 ex aequo (260 area funzionari e 70 area assistenti)  rappresenta infatti la cartina di tornasole di un istituto (i passaggi economici) che viene distorto dalla sua funzione (remunerare la competenza professionale acquisita nello svolgimento delle proprie funzioni e che inevitabilmente ha a che fare con l'esperienza di servizio) e indirizzato verso altre finalità.

Ebbene per i circa 330 ex aequo la strada proposta da USB per risolvere la questione dei pari merito era far riferimento al criterio della maggiore età anagrafica: questo criterio, peraltro adottato negli accordi degli anni precedenti, avrebbe consentito di realizzare un passaggio, forse l'ultimo, a chi è prossimo o non lontano dalla pensione. 

Invece, la scelta è stata, nascondendosi dietro il paravento della Funzione pubblica,  di adottare i criteri fissati dall'articolo 5, comma 4, del DPR 487 del 1994 che riguarda l’ordine di preferenza applicabile per l'accesso ai concorsi pubblici: tra i vari criteri, oltre particolari categorie (invalidi, mutilati civili, militari volontari delle Forze armate) risultano il lodevole servizio, i figli a carico e la minore età anagrafica. Insomma criteri che nulla hanno a che fare con l'istituto delle progressioni economiche e che ipotecano la disciplina dei pari merito anche nelle prossime procedure.

Purtroppo, l'Agenzia non ha voluto sentire ragione e  si è arroccata su questa proposta ritenendola l’unica possibile, ponendo un veto assoluto, a cui purtroppo le OO SS firmatarie del CCNL in particolare, sempre più allineate su posizioni filo-aziendali, non hanno opposto resistenza.

In riunione abbiamo ribadito la non opportunità di tali criteri per i parimerito, tenuto conto che l’istituto delle progressioni economiche è già stato distorto nel corso degli anni da scelte ideologiche in nome del cosiddetto “merito”. L’avallo di questo criterio, al contrario, ipoteca gli accordi degli anni a venire, come risulta evidente dall’introduzione dello stesso criterio sull’accordo per le progressioni 2025 sottoscritto anch’esso ieri da Flp,CISL, Unsa e Confintesa.

Per quanto concetne il 2024 abbiamo quindi preso atto della soluzione individuata, pur non condividendola, solo per  mero senso di responsabilità verso lavoratrici e lavoratori che da anni attendono un giusto riconoscimento economico e professionale.

USB PI Agenzie Fiscali

In allegato Accordo del 17 dicembre 2025 per Passaggi Economici anno 2025