Entrate - Revoca dei part-time in Veneto: dal Tribunale a una trattativa tra le parti?

Venezia -

Oggi, giovedì 4 agosto oltre una ventina di dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, e una delegazione della RSU della DP di Padova, utilizzando permessi personali, hanno espresso la loro solidarietà alla collega, madre con tre figli minorenni, del Centro Operativo di Marghera dell’Agenzia delle Entrate,  che ha presentato ricorso contro la modifica unilaterale del part-time attuata dalla Direzione Regionale delle Entrate del Veneto alla Sezione lavoro del  Tribunale di Venezia.


Come  sindacato di base USB abbiamo indetto il sit-in perché riteniamo che il contrasto alla revoca del part-time non è una questione meramente individuale ma riguarda tutti i lavoratori e la numerosa partecipazione al sit-in, l’adesione da parte della RSU della DP di Padova, il servizio fatto dal TG3 del Veneto e la presenza della stampa ci fa ritenere che abbiamo avuto ragione.


Come sindacato avevamo cercato di affermare, presso la DRE del Veneto, il principio che il part-time è un diritto, agibile da tutti, e  non suscettibile di revoche e/o modifiche unilaterali. A maggior ragione, se prive di motivazioni reali.


Alla DRE abbiamo fatto presente due fatti incontestabili:


1) che alle Entrate del Veneto la percentuale di part-time è circa del 12% ossia largamente inferiore persino al 25% (peraltro è previsto pure che con eventuali accordi a livello locale si possa aumentare la percentuale di un ulteriore 10%).


2) che l’operato dell’Amministrazione è stato sconfessato, anche, dalla Circolare della Funzione Pubblica n.9 del giugno 2011, che, per esempio, ha sancito che le Amministrazioni, in caso di revoche, devono dare il tempo ai lavoratori di organizzare i propri tempi di vita (cosa che nel Veneto non è assolutamente stata fatta).

A queste nostre argomentazioni la DRE del Veneto ha risposto ignorandoci e costringendo la lavoratrice, ma crediamo anche molte altri, al ricorso individuale.Nell’udienza di oggi la lavoratrice e lo studio legale del nostro sindacato che l’ha difesa (così come l’Agenzia delle Entrate), hanno accettato l’indicazione interlocutoria del Giudice di trovare un accordo, in assenza del quale a fine Ottobre si tornerà in Tribunale  per discutere nel merito delle osservazioni su cui si basa il ricorso della lavoratrice.


Come sindacato non possiamo che vedere con favore il fatto di lasciare, temporaneamente, le aule giudiziarie per aprire un confronto tra le parti, negato fino ad oggi,dalla DRE del Veneto!


Ringraziamo la lavoratrice che ha avuto il coraggio di esporsi con  un’azione giudiziaria alle scelte unilaterali della DRE e la solidarietà espressa dai suoi colleghi di lavoro e dalla RSU della DP di PD,  perché crediamo che si debba a loro il risultato ottenuto nell’aula del Tribunale di oggi: la riapertura di una trattativa tra le parti che possa rendere il part-time  un diritto e non un privilegio!