Entrate - Rinvio strategico delle graduatorie per le progressioni economiche
Il rinvio delle graduatorie utile per far votare “serenamente” i lavoratori
Rispondendo così alla nostra e ad altre successive analoghe richieste di pubblicazione delle graduatorie, l'Agenzia delle Entrate non scioglie e anzi rafforza la consapevolezza che trattasi di rinvio "strategico".
Non sappiamo di cosa esattamente si preoccupi chi ha lavorato per non rendere pubbliche le graduatorie per l'attribuzione delle progressioni economiche prima del voto.
Forse la procedura risulta numericamente inadeguata rispetto alle aspettative dei lavoratori e al bisogno di sviluppi professionali, avvertito ormai anche come una risposta alla perdita retributiva.
Forse si teme che risulti particolarmente indigesto alle elettrici e agli elettori il listino con i nominativi di quel 10% di "unti dal Direttore" che avranno un incremento retributivo appunto per grazia ricevuta, come accadeva con le investiture medievali per i cavalieri.
Forse, forse, forse...
In mezzo a tanti forse, si è materializzato il solito epilogo all'italiana, un po' "pilatesco" e si è scomodata una formula rituale per spiegare le ragioni dello slittamento dalla metà di gennaio alla metà di marzo.
Anziché "tenere vergogna" di una procedura effettivamente inadeguata e rimandarne gli esiti al dopo voto si poteva lavorare per un risultato migliore.
Giudichiamo l'accaduto alla stregua di un brutto spot elettorale, peggiore di quanto lo sarebbe stato rendere pubbliche le graduatorie che privatamente già in troppi conoscono.
Quando si dice che il rimedio è peggiore del male.
Alle elettrici e agli elettori ricordiamo che il 5, 6 e 7 marzo hanno la possibilità di rispondere con il loro voto per cambiare. Meritano un cambiamento radicale ma devono essere loro a darselo.
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