Entrate - Riorganizzazione, spostamento di personale, carenza di personale e posizioni organizzative: l'usb scrive all'amministrazione

Roma -

Come USB abbiamo scritto al Capo Divisione Risorse, alla Direzione Centrale Risorse Umane e Organizzazione, alle Direzioni Regionali e a tutti gli uffici, una PEC in cui evidenziamo le criticità attuative della circolare emanata il 7 maggio e dalla direttiva del 25 maggio.

Questo il testo della lettera:

Al Capo Divisione Risorse

dott. Carlo PALUMBO

Al Direttore Centrale Risorse Umane ed Organizzazione

dott. Roberto EGIDI

A tutti i Direttori Regionali e Provinciali

OGGETTO: Criticità attuazione circolare n.4/E (emanata in data 07-05-2021) e direttiva n. prot.127334 del 25-05-2021.

Con la presente la scrivente O.S. intende rappresentare le proprie preoccupazioni in merito alle criticità che si stanno manifestando in molti Uffici in conseguenza dell’attuazione della circolare n.4/E del 07-05-2021 relativa alle linee guida sulla prevenzione e contrasto dell'evasione, e della direttiva n. prot.127334 del 25-05-2021 in materia di conferimento delle posizioni organizzative e degli incarichi di responsabilità.

In molte Direzioni Provinciali stiamo infatti assistendo a vere e proprie riorganizzazioni degli Uffici, attuate a volte mediante massivi trasferimenti di personale dall’Ufficio Controlli agli Uffici Territoriali, a volte mediante attribuzione delle lavorazioni degli Uffici Territoriali al personale ancora formalmente incardinato presso l’Ufficio Controlli, a volte attraverso uno spregiudicato utilizzo dell’istituto della condivisione del personale tra diverse articolazioni della stessa Direzione.

Tali scelte organizzative (già attuate o soltanto paventate), quasi sempre accompagnate dal mancato riconoscimento delle professionalità acquisite dalle Lavoratrici e dai Lavoratori nel corso degli anni trascorsi in Amministrazione, da inadeguati investimenti sulla formazione, dall' incremento delle deleghe di firma, dall'aumento sostanziale dei carichi di lavoro (spesso in conseguenza dell’utilizzo dell’istituto della condivisione) e soprattutto connotate dall’assoluta mancanza di trasparenza, poiché adottate in assenza di un qualsiasi coinvolgimento dei rappresentanti dei Lavoratori e del personale stesso, stanno determinando un clima di grave malcontento e di sfiducia all’interno degli Uffici.

Le scelte di cui sopra sembrerebbero dettate, non più solo dalla necessità di sopperire alle criticità di personale di cui soffrono gli Uffici Territoriali, ma anche e soprattutto dall’occorrenza di dare attuazione alla circolare n. 4/E, recante, tra l’altro, “Indirizzi operativi e linee guida sulla prevenzione e contrasto all’evasione fiscale”.

Sul tema della prevenzione e del contrasto all’evasione non possiamo fare a meno di sottolineare l’assoluta contrarietà della scrivente O.S. in riferimento alle scelte di politica fiscale a cui è stata data forma con la circolare n. 4/E. Invece di investire sul personale con un massiccio piano di assunzioni, viene inesorabilmente sancito l’arretramento dello Stato in termini di lotta all’evasione, almeno dal punto di vista quantitativo.

Risulta però evidente che quello che sta accadendo negli Uffici travalica, nei fatti, quelle che sono le indicazioni della stessa circolare citata.

Se è vero infatti che viene richiesto alle strutture di “calibrare, in maniera equilibrata, le risorse da destinare alle attività di controllo per il 2021, anche e soprattutto in considerazione della revisione degli obiettivi di budget assegnati”, è altresì innegabile l’invito alle articolazioni a concentrare gli sforzi sulla qualità dei controlli (“significativa individuazione delle forme più insidiose di frodi ed evasioni rilevanti”, “modalità istruttorie …….in funzione della rischiosità dei soggetti beneficiari”, controlli su “frodi in materia di IVA intracomunitaria”, “frodi realizzate tramite l’utilizzo in compensazione di crediti inesistenti o attraverso l’utilizzo di dichiarazioni d’intento ideologicamente false”), piuttosto che sulla quantità.

A nostro avviso la decisione di ridurre drasticamente l’organico delle articolazioni territoriali che si occupano di lotta all’evasione (a volte fino alla metà dell’organico) o di dirottarne in massa l’attività su altre lavorazioni, rappresenta una forzatura degli intendimenti delineati dalla circolare n. 4/E.

La riallocazione del personale o la condivisione dello stesso tra articolazioni della stessa Direzione sembrerebbero, in diverse situazioni locali, funzionali a rendere applicabile la recente direttiva unilaterale emessa in materia di individuazione e conferimento delle posizioni organizzative e degli incarichi di responsabilità. In particolare, non vorremmo che il ricorso smodato alle condivisioni, o a repentini spostamenti di personale, nascondesse l’intento di dare una falsa rappresentazione della reale consistenza degli organici delle varie aree, con evidenti ricadute sul numero dei team potenzialmente attivabili nella struttura (e quindi sul numero degli incarichi di responsabilità).

In tal caso la scrivente O.S. riterrebbe inaccettabile sacrificare le esigenze e la dignità dei Lavoratori e delle Lavoratrici (con tutte le ricadute che queste scelte organizzative hanno in termini di stress da lavoro correlato) in funzione di logiche che niente hanno a che vedere con il principio di buon andamento dell’azione amministrativa.

Per tutte queste ragioni chiediamo alle Direzioni in indirizzo un immediato cambio di rotta mediante il coinvolgimento dei rappresentanti dei Lavoratori nelle scelte organizzative, nonché di evitare le soluzioni che hanno prodotto le criticità sopra esposte (mancato riconoscimento della professionalità acquisita, mancata formazione, incremento delle deleghe di firma, aumento sostanziale dei carichi di lavoro).

In difetto, valuteremo ogni iniziativa necessaria a tutelare gli interessi delle Lavoratrici e dei Lavoratori.

Ringraziando per l’attenzione porgiamo distinti saluti.

Roma, 8 giugno 2021

p. USB PI Agenzie Fiscali