Entrate... scandalo FPS (la perversione della produttività)

Roma -

 

Abbiamo effettuato una rilevazione sull’andamento delle trattative sul Fondo Politiche Sviluppo 2005, i soldi che dovrebbero retribuire le prestazioni di lavoro svolte nel 2005 (indennità, fondo di sede e front-office, per giungere alla produttività e verifiche). Tali importi (parliamo di due anni fa) non risentono ancora dell’effetto “taglio comma 165”.

Quanto abbiamo rilevato è scandaloso (anche se, purtroppo, non è una novità).

Esclusa la Sardegna, dove, a parte un ufficio, i fondi sono già stati erogati, e il Friuli Venezia Giulia, che ha concluso le trattative, ma non ha ancora visto i soldi, negli altri casi siamo in forte ritardo… con trattative regionali ancora da iniziare o con una basse percentuali di uffici locali in cui le trattative sono state effettuate. In alcuni, come il Veneto, siamo addirittura in alto mare. Il rischio è che in molti casi i fondi relativi ai lavori effettuati nel 2005 arriveranno, nella migliore delle ipotesi, tra due/tre mesi, in altri dopo l’estate del 2007… (in corrispondenza con le elezioni RSU?)

Che senso ha questo sistema? I lati negativi sono chiari e sotto gli occhi di tutti:

  • allunga i tempi di corresponsione del dovuto, ammorbidendo la pillola se, come accade spesso, dopo due/tre anni si scopre che i fondi erano insufficienti;
  • crea confusione. I lavoratori non sanno neanche più origine e motivazione dei fondi che ricevono;
  • semina zizzania nei posti di lavoro, magari per distrarre da questioni ben più gravi;
  • dirotta l’azione sindacale che, anziché concentrarsi su problematiche diverse, passa ore ed ore in estenuanti trattative e revisione delle stesse e revisione delle revisioni;
  • crea margini di manovra clientelare in cui si possono insinuare eventuali dirigenti e sindacalisti in mala fede per creare fidelizzazione;
  • favorisce processi di privatizzazione e/o emarginazione del personale, fornendo all’Agenzia strumenti e indicatori condivisi.

 

Gli aspetti positivi? Nessuno! Sarebbe interessante, ad esempio, se qualcuno ci potesse dimostrare quanto la produttività sia cresciuta (perché questo è un dato certo, nonostante la riduzione del personale) grazie alle modalità di gestione del salario accessorio piuttosto che in modo naturale grazie a maggiori professionalità, polifunzionalità e informatizzazione dei processi di lavoro. L’unica cosa certa è che, per stare dietro a questa logica, tra riunioni sindacali, assemblee e capannelli tra i lavoratori se ne vanno ore ed ore e tanta, tanta energia, che dal punto di vista sindacale potrebbero essere impegnate su ben altre questioni, e dal punto di vista aziendale sono “ore lavorate” in meno.

Ai nostri Amministratori e a CGIL-CISL-UIL, che firmando il “memorandum sul pubblico impiego” continuano in questa perversione (anzi, cercano di subordinarvi ben altri diritti dei lavoratori… perfino il mantenimento del posto di lavoro stesso), è ora di dire basta.

La nostra posizione non può più, se lo è stata in alcune occasioni, essere “tecnica”. Non possiamo restare coinvolti in logiche di semplice “aggiustamento”. Vogliamo, a partire dalla rivendicazione sui fondi del comma 165, trovare assieme ai lavoratori la forza di ribaltare questo meccanismo.

Un esempio? L’accordo FPS 2004 dell’Ufficio Locale delle Entrate di Voghera, nato soprattutto grazie all’impulso dei nostri delegati, maggioranza nella RSU, che hanno proposto la soluzione in assemblea, ottenendo il consenso dei lavoratori. L’accordo, firmato alla fine anche da CGIL e CISL, fissa una soglia minima di euro 1000 (Mille), da attribuirsi a tutto il personale a tempo pieno e part-time, in servizio dal 1 gennaio al 31 dicembre 2004 mediante riduzione percentuale dei compensi spettanti al restante personale, escluso quelli dei dipendenti contrari alla proposta.

Un ottimo lavoro sindacale, che pur partendo da condizioni contrattuali disastrose, e da fondi sempre più scarsi e condizionati, ha trovato la soluzione per ribaltare la logica del “tutti contro tutti” insita nei fondi. Un plauso ai colleghi che hanno avuto il forza di superare gli egoismi personali e rimandare al mittente la filosofia aziendale con cui vorrebbero renderci tutti delle iene.