Entrate - senza coerenza e senza vergogna
Mazzate ai lavoratori e la carota ai dirigenti
Mentre Renzi continua ad intrattenere il pubblico parlando degli 80 euro in busta paga e del ridimensionamento delle retribuzioni dei dirigenti (???), all’Agenzia delle Entrate, dall’uovo di Pasqua, spuntano nuove posizioni dirigenziali e varie posizioni organizzative speciali negli uffici centrali e negli uffici periferici.
Non ci soffermiamo sulle presunte motivazioni che giustificherebbero la creazione di nuovi uffici (la fantasia dell’amministrazione è, da questo punto di vista, infinita…) evidenziamo invece che, negli ultimi anni, al di là delle chiacchiere sulla spending review, sono aumentati i dirigenti ed è diminuito di ben il 10% il personale dipendente.
Meno di due anni fa, a seguito dell'incorporazione del Territorio nell'Agenzia delle Entrate spuntarono nuove posizioni dirigenziali apicali (i vice direttori). E il trend non si arresta...
Le posizioni organizzative speciali, poi, costituiscono l’ultima trovata di una amministrazione “estremamente creativa”, un vero e proprio escamotage per dare un salvacondotto agli incarichi dirigenziali già attribuiti e continuare ad assegnarne altri, sotto mentite spoglie e, naturalmente, nel pieno arbitrio.
Si continuano a chiudere uffici, tagliare servizi, bloccare contratti sine die, precludere il percorso di completamento delle progressioni economiche (completamente autofinanziate) a chi non ne ha usufruito utilizzando ipocritamente il mantra della spending review e, invece, ai piani alti tutto prosegue secondo la peggiore tradizione alla quale questa amministrazione ci ha abituato nel corso degli anni: creazione di nuovi uffici per creare altre posizioni dirigenziali o posizioni organizzative speciali, aumento delle posizioni organizzative ex articolo 17 e degli incarichi di responsabilità ex articolo 18 pagati col nostro salario accessorio.
Nessuna coerenza e, soprattutto, nessuna vergogna da parte di una amministrazione che gestisce a suo piacimento la cosa pubblica distribuendo mazzate alla stragrande maggioranza dei lavoratori ed attuando politiche alquanto spregiudicate nei confronti di pochi eletti.
Noi abbiamo sempre contrastato e denunciato la natura strumentale delle c.d. politiche di contenimento della spesa pubblica, perché provengono da chi ha contribuito ad accrescerla non per reali esigenze organizzative o per migliorare la qualità dei servizi, ma solo per aumentare le poltrone e costruire una cerchia di fedeli (utilizzando anche il nostro salario accessorio) ai quali distribuire bende e prebende.
Questa nostre considerazioni le faremo entrare e pesare anche nella trattativa (non ancora aperta a distanza di oramai due anni!) sul salario accessorio del 2012: vediamo se anche questa volta avranno la sfacciataggine di invocare leggi, leggine e circolarine per impedire il giusto riconoscimento professionale e salariale a quei lavoratori esclusi dai passaggi economici!
Per noi la sfida è aperta.