Entrate - Termoscanner negli uffici. Il mancato accordo al tavolo nazionale.

Roma -

Garantire la sicurezza di lavoratori e cittadini negli uffici dell’Agenzia delle Entrate è per USB così importante da averci spinto il 29 aprile a presentare al tavolo nazionale, unica Organizzazione sindacale a farlo, un corposo e dettagliato documento in cui erano riportate tutte le azioni da intraprendere.

Il 3 maggio è stato poi sottoscritto un protocollo d’intesa tra USB ed Agenzia delle Entrate nel quale la maggior parte dei punti da noi proposti venivano accolti.

In merito alla rilevazione della temperatura abbiamo ribadito in tutta Italia che i termo scanner devono essere posti agli ingressi del personale e del pubblico al fine di segnalare eventuali temperature superiori a 37,5° e, di conseguenza, precludere l’accesso ai locali dell’amministrazione. La mediazione ottenuta nel protocollo d’intesa ha previsto che “La misurazione della temperatura potrà avvenire mediante sistemi di rilevamento automatico a distanza o tramite termometro con funzionamento manuale a distanza. In quest’ultimo caso, i soggetti preposti alla rilevazione potranno essere individuati negli addetti al servizio di vigilanza, ove presente.”

Crediamo quindi che posizionare agli ingressi degli uffici dell’Agenzia dei termoscanner fissati al muro consenta, senza toccare nulla, di conoscere chi ha una temperatura superiore a 37,5° ed approntare tutte le misure del caso: un valido strumento di prevenzione a costi contenuti (circa 500 euro a scanner per forniture singole). Su questa linea ci stiamo muovendo su tutti i tavoli locali e abbiamo già sottoscritti degli accordi (ad esempio presso la Direzione Provinciale di Piacenza).

In Lombardia il problema è diverso perché l’ordinanza impone al datore di lavoro o suo delegato di controllare la temperatura ai dipendenti e raccomanda fortemente di adoperare questo strumento anche per i controlli ai cittadini che accedono agli stessi uffici.

A prescindere dall’incoerenza dell’ordinanza regionale (perchè questa diversità di trattamento tra dipendenti ed utenza?) occorre risolvere la questione.

Al tavolo regionale lombardo l’Amministrazione aveva individuato i Conservatori come delegati dei direttori al fine del rilevamento della temperatura nei confronti di tutti coloro che si recavano presso gli uffici. Solo nella DR era possibile utilizzare il servizio di vigilanza già presente. Non essendo stato trovato l’accordo al tavolo regionale, la questione si è spostata sul tavolo nazionale. Infatti, in mancanza di una soluzione sulla misurazione della temperatura, gli uffici della Lombardia sono stati chiusi ad eccezione della Dp 1 dove il Direttore ha garantito che misurerà personalmente la temperatura e della DR ove è attivo il servizio di vigilanza.

Crediamo che in tema di salute non si possa indugiare né prendere decisioni che espongano i lavoratori. Per questo continuiamo ad essere disponibili al fine di trovare soluzioni che possano, in tutti gli uffici, alzare al massimo gli standard sicurezza per lavoratori e cittadini.

È quello che abbiamo fatto sin dall'inizio dell'esplosione del fenomeno epidemiologico e quello che continueremo a fare. Con coerenza e tenacia.