Entrate - Un'altra stagione di taglio ai diritti?!!

Roma -

Ricordate quando l’Agenzia delle Entrate nel 2011 revocò pressoché globalmente  i part time stipulati anteriormente al 24 giugno 2008  applicando pedissequamente l’articolo 16 della Legge n. 183/2010?

 

In alcune regioni, in testa a tutte la Lombardia,  partirono disdette a tappeto che riguardarono anche personale in gravi difficoltà di salute o di gestione di familiari ammalati.

 

E’ nostra impressione che stia per ricominciare un’altra stagione di tagli ai diritti per i  lavoratori che hanno usufruito dell’art.42 bis del D. Lgs. 151/2001.


In questi anni, infatti, seppur con molta fatica ed in modo diverso da regione a regione l’Agenzia delle Entrate ha applicato l’art.42 bis del D. Lgs. 26 marzo 2001, n.151 che prevede per i dipendenti pubblici una forma di mobilità volta a ricongiungere i genitori del bambino favorendo concretamente la loro presenza nella fase iniziale di vita del proprio figlio.

 

E’ di questi giorni la revoca senza preavviso di numerosi distacchi dopo un anno di permanenza accanto al bambino anche se la norma prevede che “Il genitore con figli minori fino a tre anni di età dipendente di amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni, può essere assegnato, a richiesta, anche in modo frazionato e per un periodo complessivamente non superiore a tre anni, ad una sede di servizio ubicata nella stessa provincia o regione nella quale l'altro genitore esercita la propria attività lavorativa, ...”

 

Non riusciamo a comprendiamo tale scelta poiché la disposizione, come è noto, rientra tra le norme dettate a tutela dei valori costituzionalmente garantiti inerenti la famiglia, ed in particolare la cura dei figli minori fino a tre anni d'età con entrambi i genitori impegnati in attività lavorativa.

 

Tale disposizione, infatti, non mira a riconoscere un beneficio al solo lavoratore ma ha la finalità di consentire ai bambini di poter avere una maggiore presenza in casa del genitore lavoratore e quindi di garantire la presenza di entrambi i genitori. Abbiamo, peraltro, avuto occasione di ascoltare la Direttrice dell’Agenzia auspicare più volte  in occasioni pubbliche l’opportunità di conciliare i tempi di lavoro e i tempi di vita.

 

Chiederemo già nella trattativa del 7 novembre p. v. la sospensione immediata dei provvedimenti non solo nell’interesse dei minori coinvolti ma consci che ogni taglio ai diritti toglie un po’ di dignità a tutti i lavoratori e non  solo a quelli  interessati.