Entrate - Un'imbarazzante immobilità
Una riunione inutile che non affronta i veri problemi dei lavoratori
Nella giornata del 9 gennaio all’Agenzia delle Entrate la trattativa sulla procedura di mobilità volontaria, individuazione degli uffici sedi di RSU e sulla ripartizione FPSRUP 2010, si è conclusa con un nulla di fatto.
Per quanto riguarda la mappatura delle nuove sedi RSU, pur essendoci una ampia condivisione sindacale sull’individuazione delle sedi, si è continuato a perder tempo rinviando la firma al 12 gennaio.
Della ripartizione FPSRUP 2010 non si è neppure trattato rinviando anche questo argomento alla prossima trattativa
Si è invece iniziata una superficiale discussione sulla mobilità volontaria: l’Amministrazione si è presentata con una proposta assolutamente inaccettabile che prevedeva un numero di soli 200 posti complessivi per una procedura che è congelata dal 2008.
Non accettiamo che si metta un numero di posti così esiguo a concorso anche perché negli ultimi anni l’Agenzia ha pubblicato una quantità inaudita di interpelli per le più disparate professionalità da destinare ad uffici centrali o direzioni regionali soprattutto del sud Italia ed isole. E così, con rinvii continui degli accordi per la nuova procedura di mobilità, l’Agenzia ha messo in atto una vera e propria mobilità dal nord verso il sud ma solo dei suoi “prescelti”. Questo è inaccettabile!
Oggi più che mai un nuovo accordo di mobilità nazionale deve porre al centro dell’attenzione il diritto del lavoratore ad una mobilità trasparente con continui scorrimenti di graduatoria, senza considerare l’incidenza degli interpelli sulla disponibilità dei posti nelle varie regioni.
E così mentre da una parte si continuano a cancellare i diritti dei lavoratori con la complicità dei sindacati collaborazionisti dall’altra persiste un imbarazzante immobilismo per cui si rinviano argomenti di importanza vitale per i dipendenti dell’Agenzia.
La ragione è evidente: da anni assistiamo ad un processo di smantellamento della pubblica amministrazione con un aggressione al lavoro pubblico che è sempre più violenta in quanto si risana il debito sovrano facendolo pagare ai lavoratori della pubblica amministrazione con il blocco dei contratti, tagli indiscriminati, licenziamenti, mobilità coatta e negazione di ogni diritto.
Oggi i lavoratori sono di fronte ad un bivio: possono rinunciare a difendere ogni diritto o rivendicare dignità diritti e salario e dire chiaramente che non intendono pagare un debito che non è loro.
Il 27 gennaio sciopero generale. La crisi va fatta pagare alle banche, agli speculatori, agli evasori fiscali, ai titolari di patrimoni e redditi alti e non ai lavoratori.
Il 5-6-7 marzo 2012 vota le liste RSU di USB. Partecipa, candidati, sostienici!
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