Eppur si muove (accordo mobilità dogane Lazio e Umbria)

Roma -

La nostra firma su un accordo non è mai per caso: il 21/12 è stata sottoscritta un’intesa sulla mobilità regionale che presenta delle “novità” che giudichiamo positive.

Innanzitutto nella DRD per il Lazio e per l’Umbria è già in sé una novità positiva avere un accordo di mobilità, poiché, come più volte abbiamo avuto occasione di denunciare in passato, la mobilitazione del personale non ha mai seguito criteri chiari e trasparenti.

Inoltre, probabilmente per la prima volta all’Agenzia delle Dogane, si è affrontato il tema come un diritto ed un opportunità per tutti in maniera eguale, introducendo il criterio che le unità trasferibili siano in percentuale dell’organico. In tal modo si è superato quello che da noi è considerato il peccato originale dei soliti accordi sulla mobilità, ovvero che le unità trasferibili variassero tra gli uffici a seconda della carenza degli stessi, accollando sulle spalle dei lavoratori che aspiravano ad essere trasferiti la cronica carenza di organico dell’Agenzia delle Dogane. Così, ad esempio, nella mobilità nazionale ci troviamo di fronte alla farsa dei 7 dipendenti trasferibili dalla Valle d’Aosta che conta su un organico di 50 unità e dei 14 in Lombardia su circa 1500. La carenza non può essere affrontata esclusivamente con i sacrifici dei lavoratori e in totale mancanza di una politica del personale mirata a risolverla.

Per questi motivi non nascondiamo la nostra soddisfazione per un accordo che abbiamo fortemente voluto e che consideriamo innovativo anche perché prevede una riconsiderazione delle attuali posizioni di distacco, e che, quindi, apre la strada ad un cambiamento della politica di mobilità degli ultimi anni. Un cambiamento che in altre occasione abbiamo auspicato come cambiamento di mentalità, che ci permetta di superare quel clima da “si arrangi chi può” che è stato protagonista nei nostri uffici.

PER NOI SI TRATTA DI UNA CONQUISTA,  SI TRATTA DEL PRIMO PASSO PER SOTTRARRE LA MATERIA DELLA MOBILITA’ ALLE LOGICHE CLIENTELARI  ED AFFIDARLA A CRITERI OGGETTIVI  E TRASPARENTI. 

Un’ultima la parola la vorremmo spendere verso CGIL, CISL e UIL. Oltre che preparare “dichiarazioni congiunte”, si facciano parte attiva verso chi di dovere affinché anche nella mobilità nazionale, da loro sottoscritta, si seguano criteri più equi e nei prossimi anni non siano solo 3 i posti in entrata per l’intero Lazio!