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Fondo ex Comma 165 ai Monopoli, ancora promesse a vuoto

Il 22 ottobre si è chiusa la trattativa fra rappresentanti dell’azienda e rappresentanze sindacali sulla spartizione dei fondi relativi all’ex comma 165 per l’anno 2008. La trattativa, iniziata la scorsa settimana, si era interrotta per la richiesta, avanzata dai rappresentanti sindacali, di tentare di recuperare in qualche modo fondi aggiuntivi che potessero restituire ai lavoratori quanto dal Decreto Tremonti era stato scippato dalla somma complessiva del fondo ex comma 165.


Infatti, bontà sua, Tremonti nel Decreto del 3/9/2009, per l’anno 2008, prevedeva la possibilità delle singole Agenzie di reperire fondi aggiuntivi autonomi a disposizione delle Agenzie con forme di autofinanziamento e con questa motivazione Cisl, Uil e Confsal firmarono l’accordo con il governo. Essendo però l’Aams azienda autonoma, seppur all’interno del comparto Agenzie Fiscali, risulta complicato riuscire in questa operazione per i vincoli strettissimi ed inderogabili che caratterizzano la contabilità dello Stato.


I rappresentanti dell’Azienda hanno dichiarato, nella riunione del 22 ottobre, che il Direttore Generale si è impegnato per cercare una soluzione al problema e che una richiesta scritta era stata già inoltrata al Tesoro per un recupero di almeno 300.000 euro. Questa la promessa che è stata sufficiente perché si giungesse alla firma dell’accordo soprassedendo anche alla richiesta di diminuire in modo significativo rispetto allo scorso anno la quota destinata alla dirigenza. Questa richiesta teneva conto anche del fatto che i Dirigenti con la partecipazione alle Commissioni di Controllo giochi e scommesse percepiscono somme notevoli che mensilmente possono arrivare fino a 3.500 euro lordi e che il segnale richiesto non era per la dirigenza un sacrificio ed invece, in un momento di emergenza salariale per i lavoratori delle aree funzionali, poteva rappresentare un minimo recupero salariale.


Le RdB non hanno sottoscritto l’accordo e non solo perché riteniamo insufficiente la “speranza” che la richiesta fatta al Tesoro vada a buon fine (anche se ce lo auguriamo fortemente) ma anche perché non si è trovata alcuna soluzione alla questione dei 34 lavoratori di prima area ex A3S che non hanno avuto alcuna progressione per l’impossibilità di procedere ad un passaggio di fascia. Questa vicenda risulta particolarmente assurda in presenza di ben due contratti nazionali di lavoro che prevedono lo svuotamento della prima area.


Le RdB hanno avanzato la richiesta di accantonare una quota parte del fondo ex comma 165 in via prudenziale per finanziare il passaggio alla II area come previsto dal CCNL. Non rinunciamo a richiedere l’applicazione del CCNL nella parte che prevede lo svuotamento della prima area ma crediamo sia indispensabile un immediato risarcimento ai lavoratori ex A3S che in questa fase non hanno avuto nulla.


L’amara conclusione è che con questo accordo


i 44 dirigenti si divideranno 293.247 euro;

 

i 1.343 dipendenti si divideranno 3.372.344 euro;

 

i 34 lavoratori di prima area (ex A3S) non avranno risposte.

 


Noi continueremo ad impegnarci in difesa dei loro diritti e del loro salario perché ogni diritto a cui si rinuncia è un passo indietro, e una privazione della dignità di noi tutti.