FPS 2016 e 2017, nulla di più di quello che avrebbero potuto firmare 1 anno fa

Roma -

E mentre con la mano destra firmano gli accordi, con la sinistra, nella nota a verbale, deducono di non essere d’accordo

Nessuna sorpresa, l'epilogo lo avevamo annunciato da tempo.

L'accordo siglato il 16 aprile da tutte le oo.ss promotrici dello sciopero del 2 aprile recupera sul 2016 e 2017 i 34 milioni derivanti dalle attività che l'agenzia svolge in convenzione, ma lascia sul campo i tagli strutturali di 55 milioni. Proprio quei 55 milioni in relazione ai quali il 22 ottobre 2018 in un comunicato unitario cgilcisluilsalfi ribadivano che: “Con le note dello scorso luglio e settembre avevamo avvisato il vertice dell’Agenzia che è di fondamentale importanza dare concreto riscontro alle nostre rivendicazioni atte a rimuovere gli inaccettabili tagli al salario accessorio; tagli che all’attualità, ad esempio, impediscono la sottoscrizione del FUA 2016”. Ma allora perché oggi hanno firmato considerato che non hanno recuperato un euro di quei 55 milioni?

 

E l’accordo siglato nemmeno recupera risorse per remunerare sul 2016 e 2017 le lavorazioni degli addetti alla voluntary (e di coloro che indirettamente hanno subito aggravi dei carichi di lavoro in conseguenza di tali lavorazioni) che le stesse oo.ss consideravano conditio sine qua non per addivenire ad un accordo. Eppure nel comunicato unitario del 3 dicembre 2018 cgilcisluilsalfiflp sottolineavano “Permangono, inoltre, difficoltà di definizione dell’accordo sul FUA 2016 dove pesa ancora l’assenza di risorse aggiuntive a suo tempo promesse dall’Agenzia per il pagamento della Voluntary Disclosure . Insomma, l’Agenzia insiste nel pagamento della V.D. ma attraverso “l’autotassazione” di tutti i colleghi …”. E adesso che le risorse aggiuntive promesse non ci sono perché hanno firmato?

A queste condizioni, come abbiamo ripetuto tante volte, l'accordo si poteva firmare un anno fa, senza chiamare i lavoratori allo sciopero.

Paradossalmente i 34 milioni sono divenuti lo strumento per occultare tutto il resto. Come neve al sole si sciolgono tutte le rivendicazioni iniziali di cgilcisluilsalfiflp: scomparsi letteralmente dalla scena i 55 milioni di tagli strutturali e scomparsi dalla scena anche le risorse aggiuntive per pagare le lavorazioni della voluntary.

Ma non finisce qua...

La questione dei tagli dei 34 milioni derivanti dalle attività svolte in convenzione, non è affatto risolta, ma è solo rinviata e si riproporrà nel 2018.

Ora ovviamente il risultato verrà sbandierato dalle altre sigle sindacali come una grande vittoria e continuerà l'opera di disinformazione. Ma le bugie hanno le gambe corte e i nodi sono destinati a venire al pettine, perché l'emorragia salariale che si abbatte sulle retribuzioni dei lavoratori permane in tutta la sua attualità e gravità.

E soprattutto resta centrale la battaglia che abbiamo lanciato come USB per recuperare tutti i tagli ed avviare uno nuova stabilizzazione del salario accessorio che è stato il tratto distintivo dello sciopero proclamato dall'USB per il 12 aprile.

Noi non ci accontentiamo di spostare in avanti i problemi per ritrovarceli sistematicamente riproposti l'anno successivo.

L'importante mobilitazione che ha interessato in questi mesi il settore meritava e merita ben altri risultati e soprattutto una prospettiva che non guardi al giorno per giorno.

A chi canta vittoria noi diciamo subito che non siamo disposti a tirare i remi in barca: i lavoratori non se lo meritano!

Post scriptum: la nota allegata da tutte le sigle sindacali all’accordo è la fiera dell’“avrei voluto ma non posso”. Di fatto vengono riconosciuti tutti i punti di caduta dell’accordo.

Esattamente ciò che USB denuncia da tempo!