Friuli V. G. - Entrate, uso e abuso del 7%

Trieste -

Come ben sanno coloro che ci seguono, siamo sempre stati fieramente contrari alla famosa riserva del 7%. E non per una idea anti-meritocratica. Ma soprattutto perché conosciamo bene la differenza che corre tra la teoria di un giusto riconoscimento di meriti speciali e la pratica d’una inaccettabile distribuzione di privilegi. Sappiamo troppo bene come la via dell’inferno sia lastricata di buone intenzioni e così ci siamo presi la libertà di fare una piccola statistica. E la risposta, in termini rudemente matematici, è stata peggiore di quanto potessimo immaginare.

Da un calcolo basato (per ora) sui dati disponibili e relativi alla nostra regione (FVG) nell’amministrazione delle Entrate, le opportunità d’essere fra gli “eletti”, fra coloro i quali in base a motivazioni spesso generiche e talvolta copia-incollate, ricevono l’investitura (l’anelata progressione economica) non sembrano essere distribuite in modo casuale.

L’appartenere alle differenti articolazioni degli uffici comporta intrinsecamente una disparità nelle possibilità di sviluppo economico che fa ben capire quanto poco abbiano a che fare con il merito questo genere di “riserve disponibili” in mano ai dirigenti. Nei fatti, se siete dei funzionari addetti al controllo/accertamento avete una probabilità d’essere prescelti dal dirigente di turno intorno al 2.5% che scende poco sopra al 2% se siete impiegati all’ufficio territoriale e poco al di sotto del 2% se appartenete ex dell’Agenzia del territorio. Ben diverse diventano le vostre possibilità di sviluppo se siete impiegati all’area di staff - riscossione, con probabilità che esplode superando il 10,5%. Meglio ancora va ai funzionari dei team legali che hanno oltre al 12,5% di probabilità d’essere fra i “migliori”.

Senza entrare in considerazioni relative alle differenti attività (le famose attività core e no-core dell’Agenzia) che non fanno parte del nostro DNA, ci chiediamo come si possa sostenere una sperequazione tanto evidente quanto inevitabile. A queste considerazioni aggiungete che l’esser impiegati nella DR implica una probabilità di rientrare nella cerchia dei prescelti circa di 1/17 (6%) mentre nelle DP è pari a 1/34 (3%). Ulteriore conferma della assoluta aleitorietà di logiche tese a premiare meriti, la vera variabile determinante è, semplicemente, la DISTANZA dal centro di potere.

Si tende a premiare di più chi meglio si conosce, chi più ci sta vicino, soprattutto fisicamente.

Ma non solo.

Accade che per le scelte di un direttore provinciale X, vengano esclusi dalla graduatoria funzionari che lavorano nella direzione provinciale Y, con un effetto penalizzante per i soggetti di cui, il decisore X nulla può sapere. BELLA MERITOCRAZIA!!

Quando questo lavoro sarà finito ed i numeri reali saranno evidenti, vogliamo proprio sentire le giustificazioni di quanti hanno avallato, ed in molti casi incensato, questo perverso e scandaloso meccanismo premiale, che mantiene nelle mani di pochissimi il diritto alla distribuzione di regalie e contribuisce sempre più all’eliminazione dei diritti che ciascun lavoratore dovrebbe avere.

 

BASTA REGALI AI SOLITI NOTI.

VOGLIAMO PROGRESSIONI ECONOMICHE E OPPORUNITA’ UGUALI PER TUTTI.