Friuli Venezia Giulia - ADM, USB scrive al Direttore Interregionale

La drammatica situazione che stanno vivendo i lavoratori dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli in Friuli Venezia Giulia, ha spinto la USB a scrivere al Direttore Interregionale una nota che alleghiamo

Trieste -

 

Alla Direzione Interregionale ADM

Veneto e Friuli Venezia Giulia

 

 

Oggetto: emergenza Covid-19 e criticità negli uffici doganali del FVG.

 

 

Con la presente questa Organizzazione Sindacale reputa innanzitutto necessario evidenziare che, in conseguenza dell'emanazione del DPCM 3 novembre 2020, in tutto il territorio della regione Friuli Venezia Giulia è applicabile, a far data dal 6 novembre, l'art. 5, commi 4 e 5 del medesimo DPCM.

Secondo tale norma “Le pubbliche amministrazioni (…) assicurano le percentuali più elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le potenzialità organizzative e con la qualità e l’effettività del servizio erogato (…) garantendo almeno la percentuale di cui all’articolo 263, comma 1, del D.L. 34/2020”.

Viene inoltre previsto che “ciascun dirigente: a) organizza il proprio ufficio assicurando, su base giornaliera, settimanale o plurisettimanale, lo svolgimento del lavoro agile nella percentuale più elevata possibile, e comunque in misura non inferiore a quella prevista dalla legge, del personale preposto alle attività che possono essere svolte secondo tale modalità, compatibilmente con le potenzialità organizzative e l’effettività del servizio erogato”. (...)

Ciò premesso – anche in conseguenza delle notizie ufficiose ma tristemente verosimili riguardo la critica situazione epidemiologica venutasi a creare in diversi uffici doganali del FVG – si chiede primariamente che venga pertanto data immediata attuazione alle suddette misure di adeguamento.

Per quanto riguarda il lavoro agile, esigiamo quindi che, al di là di qualunque programmazione già effettuata, venga consentito a tutto il personale che ne farà richiesta l'immediato collocamento in lavoro agile anche totale:

- superando i limiti imposti dalla LIUA del 13 agosto 2020 riguardo le attività individuate da rendere necessariamente in presenza e che potrebbero essere invece svolte da remoto (a titolo meramente esemplificativo: attività di segreteria, alcuni processi di sdoganamento merci, determinate tipologie di controlli allo sdoganamento e di protocollazioni, analisi dei rischi, attività di coordinamento di servizi, in particolare degli IdR - Incarichi di Responsabilità);

- superando altresì i limiti previsti dalla LIUA del 29 ottobre 2020 in relazione alla percentuale ivi prevista di livello di personale collocabile in lavoro agile.

Chiediamo inoltre che vengano immediatamente sospese tutte le verifiche ispettive d'iniziativa in analogia con quanto agito dall’Agenzia delle Entrate, ente con ben altri volumi di controlli esterni, il quale ha prudentemente e drasticamente limitato qualunque attività ispettiva che non possa essere effettuata d’ufficio ed in ufficio.

Tali richieste sono ragionevolmente motivate dal verificarsi, nell'ambito territoriale regionale, di pesantissime criticità suscettibili di consentire l'immediata deroga alle succitate – unilaterali - disposizioni direttoriali; a ciò va aggiunta anche la assoluta necessità di riscontrare la validità, nonché l'effettiva e concreta applicazione, dei protocolli di sicurezza vigenti (laddove adottati, poiché abbiamo constatato che ci sono uffici che ne sono ad oggi del tutto sprovvisti, con buona pace della tutela della salute di lavoratori e lavoratrici).

Ad avviso di questa O.S. è infatti del tutto inutile aver a suo tempo previsto, ad esempio, stringenti limiti ed eccezionali prescrizioni riguardo le attività di verifica esterna relativamente all'utilizzo dell'autovettura di servizio, quando parrebbe che tre unità di personale siano state inviate in verifica condividendo lo stesso automezzo, e sia poi emerso un caso accertato di positività fra una di queste; così come appare sterile esortare il personale all’uso dei più elementari dispositivi di sicurezza (leggasi mascherine) quando poi ci risulta che vi sono responsabili di uffici, nonché incaricati, che sono i primi a non rispettare tali misure.

Appare inoltre francamente discutibile l’aver auspicato qualche mese fa tavoli di trattativa con il coinvolgimento delle OO.SS. nella gestione della situazione emergenziale quando poi – altro esempio - le richieste da parte della RSU della Direzione Territoriale III di Trieste tramite il relativo RLS riguardo la situazione recentemente venutasi a determinare nella stessa DT – di cui ad oggi non si hanno notizie ufficiali, né sull'evoluzione del contagio né sulle misure di sicurezza adottate nell'immediato – non hanno ricevuto un benché minimo riscontro.

Altro punto dolente è poi rappresentato dalla previsione sulla carta della attività di sanificazione – e non di pulizia straordinaria – nella ipotesi in cui un caso conclamato o sospetto di Covid-19 abbia soggiornato nei locali aziendali:  nella DT III nessuno – dicasi nessuno – risulta aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale della effettuazione di tale attività al verificarsi di tale evenienza.

Questa Organizzazione Sindacale pensa sia quindi assolutamente necessario rivedere in maniera radicale ed immediata l'imposizione della presenza in ufficio di personale in ossequio a direttive e percentuali astrattamente calate dall’alto, anche in relazione ad incarichi a diversi livelli (anche se ci risulta che la necessaria presenza di coordinatori di servizi non sia stata uniformemente applicata in tutti gli uffici dipendenti…): infatti, l’Agenzia può disporre di personale efficiente e qualificato che potrebbe benissimo svolgere in lavoro agile la propria attività, come è già avvenuto durante lo scorso lockdown, così tutelando la propria e l'altrui salute anche – ma non solo – mediante la limitazione degli spostamenti e la riduzione delle occasioni di contagio.

Nostro malgrado, ci troviamo quindi costretti a ribadire con assoluta convinzione e fermezza – come peraltro già fatto in tempi non sospetti – che la tutela della salute di lavoratrici e lavoratori non può essere posposta in nome di presunte esigenze organizzative funzionali al raggiungimento degli “obiettivi” dirigenziali, esigenze che cozzano palesemente con una sentita quanto doverosa necessità di cautela e prudenza dettata oggi ancor più dalle recenti circostanze e dalle dolorose ripercussioni che purtroppo si sono venute a determinare.

Dopo i numerosi contagi che nelle ultime settimane stanno affliggendo tanti uffici doganali del FVG ci domandiamo infatti cos’altro debba ancora succedere per rendere assolutamente indispensabile ridurre la presenza fisica nei luoghi di lavoro nella situazione attuale.

Chiediamo infine che al personale che dovesse necessitare - o che manifesti la volontà - di effettuare la prestazione lavorativa in presenza venga garantita una esaustiva informazione ed una puntuale applicazione di tutte le misure a tutela della sicurezza e della salute, ivi compresa una effettiva attività di sanificazione qualora le circostanze ne imponessero l’esigenza.

Si resta in attesa di urgente riscontro, in assenza del quale valuteremo l’immediato ricorso alle autorità competenti, a tutela di tutto il personale.

Trieste, 9 novembre 2020

                                                                                                                                     Unione Sindacale di Base FVG

                                                                                                                                Esecutivo Regionale Pubblico Impiego