Friuli Venezia Giulia – Entrate, quando il “bene” è nemico del “meglio”
Si sono concluse la settimana scorsa le trattative locali sulla Flessibilità dell’orario di lavoro in tutti gli uffici dell’AE della regione FVG, avviate a seguito di quanto contenuto nell’accordo siglato a livello centrale da tutte OO.SS..
Le trattative sul territorio si ispirano nei fatti a quelle definite in Direzione Regionale una derivazione che, seppur comprensibile stante il rapporto gerarchico degli uffici nell’amministrazione, non può né deve tradursi in una mortificazione delle esigenze e delle legittime richieste delle lavoratrici e dei lavoratori riducendo i tavoli territoriali ad un ruolo notarile di mera ratifica di decisioni assunte altrove.
È quel che è accaduto in merito alla contrattazione sulla flessibilità dell’orario di lavoro.
USB si è fatta promotrice della discussione sul tema in Direzione Regionale ancor prima che a livello centrale si trovasse un accordo sull’argomento, demandando alla contrattazione decentrata la definizione dei principi generali in esso espressi.
A livello regionale la proposta da noi avanzata riguardava sia l’estensione del permesso breve da 15 a 30 minuti, sia la flessibilità in ingresso fino alle 9.30 in ragione del fatto che molti colleghi arrivano da una provincia differente quindi in grado di favorire in modo più adeguato la conciliazione delle esigenze personali e familiari con il raggiungimento della città di Trieste e di una sede, quella della DR, parecchio distante dalla stazione dei treni.
Non l’amministrazione, ma la RSU della DR ha ridotto quella proposta alle 9.15, trascinando con sé tutte le sigle che fino a quel momento non si erano ancora espresse e arrivando ad un accordo che definiva, certamente una soluzione migliorativa della flessibilità già adottata, ma che poteva spingersi decisamente oltre, se consideriamo che non poche DP nel resto del territorio nazionale, in città non più grandi dei nostri capoluoghi di provincia, hanno esteso la flessibilità in ingresso fino alle ore 10.00 e oltre.
Le bozze di accordo prodotte nelle Direzioni Provinciali della regione a questo punto hanno “fotocopiato” quanto accordato in Direzione Regionale, senza declinare le proposte alle realtà specifiche, privando la contrattazione decentrata della sua autonomia e riducendola ad una mortificante formalità cui dar seguito.
Alla contrattazione della DP di Udine, USB ha richiamato il principio della ecosostenibilità promosso dalla Carta dei Valori da parte della stessa AE, per favorire un maggiore utilizzo dei trasporti pubblici ed evitare, per quanto possibile il pendolarismo che, in una provincia che va dal mare alla montagna, può tradursi in diverse decine di chilometri al giorno: la proposta era quella di prolungare almeno fino alle 9.30 la flessibilità in ingresso e introdurre lo sharing, ossia la possibilità di lavorare presso un diverso ufficio della DP più vicino a casa, un giorno a settimana, previa autorizzazione del dirigente. Abbiamo chiesto al tavolo di appoggiare questa proposta, condivisa per altro anche dalla RSU, nella prospettiva di venire incontro non solo alle necessità personali o familiari del personale, ma anche a quelle dell’ambiente. Non si può ridurre l’ecosostenibilità, valore a ragione inserito nella carta recentemente presentata dall’Agenzia delle Entrate alla riduzione del consumo di carta! Al tavolo abbiamo proposto una visione più ampia del concetto di flessibilità e di promuovere una buona pratica in grado di declinare quel valore di ecosostenibilità che l’ambiente reclama drammaticamente con urgenza.
E invece anche alla DP di Udine, come a Pordenone e alla DP di Trieste, l’accordo si è reiterato in maniera pressoché invariata. Lo abbiamo sottoscritto perché migliorativo rispetto alla flessibilità precedente e perché seppur parzialmente viene incontro alla generalità delle esigenze personali e familiari del personale, ma non siamo completamente soddisfatti. Si poteva e si doveva ottenere qualcosa di più.
Diversa la contrattazione alla DP di Gorizia dove attraverso la determinazione della RSU in primis e delle OOSS che l’hanno sostenuta, si è arrivati ad un accordo con una più ampia flessibilità: ingresso fino alle ore 9.30, permessi brevi che prevedono alternativamente due pause giornaliere da massimo 15 minuti ciascuna, o un’unica estendibile fino ad un massimo di 30 minuti, ampliamento della pausa pranzo dalle ore 12.30 alle ore 15.00, soluzioni condivise e discusse con il personale anche grazie ad un’assemblea indetta da USB, per trovare soluzioni condivise che potessero sbloccare la trattativa dalla criticità nella quale si era conclusa alla fine del primo incontro.
Va detto che una trattativa che ha visto la parte sindacale compatta, ha trovato anche l’accoglienza delle proposte da parte del dirigente di sede, che ha concesso quanto richiesto dal personale, aumentando il benessere organizzativo di colleghe e colleghi, venendo incontro alle necessità che si dovessero rappresentare.
Questo è il ruolo del sindacato!! Questo è quello che fa USB!
Difendere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori già acquisiti e promuoverne di nuovi!
USB PI Agenzie Fiscali Friuli Venezia Giulia