Friuli Venezia Giulia - Entrate, USB strappa un buon accordo sul Fondo 2014
Anche a Udine, qualche giorno fa, si è conclusa la contrattazione per il Fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane e per la produttività relativo all’anno 2014.
I delegati e RSU di USB dell’ufficio hanno sostenuto la posizione più volte assunta, che vede più equa la distribuzione a tutto il personale del Fondo residuo di sede, adottando un criterio “di equità”.
Nella contrattazione è stata proposta una ripartizione che, non dimenticando le attività che abbiano comportato in modo evidente disagio e/o particolari difficoltà, possa in parte, seppur piccola, rendere a tutti quanto venuto a mancare per i mancati rinnovi contrattuali subiti.
I motivi a sostegno di questa linea sono quelli che promuovono il riconoscimento della professionalità e della dignità di tutti i lavoratori.
· sebbene l’articolo 85 del CCNL preveda che “il fondo”, sia “finalizzato a promuovere reali e significativi miglioramenti dell’efficacia ed efficienza dei servizi istituzionali, mediante la realizzazione in sede di contrattazione integrativa, di piani e progetti strumentali di risultato”, è evidente che i progetti vengano individuati sempre a posteriori mentre dovrebbero essere oggetto di discussione e di approvazione preventiva. La contrattazione postuma non dà la possibilità di poter partecipare ai piani e progetti individuati, a tutti i colleghi che volessero accedervi;
· data la pluralità di attività lavorative svolte all’interno della Dp e la flessibilità richiesta ai lavoratori, cui vengono assegnati carichi di lavoro sempre più sfidanti, crediamo non sia corretto escludere nessun lavoratore. Tutti contribuiscono al raggiungimento dell’obiettivo assegnato alla DP;
· per motivi diversi, a seconda del tipo di lavoro assegnato, tutti i colleghi vivono situazioni di disagio. Crediamo che premiare alcuni colleghi piuttosto che altri, non faccia altro che creare disagi e malumori tra coloro che si vedono esclusi, non vedendo riconosciuto il proprio impegno.
Finalmente la nostra posizione, in questa contrattazione, è stata appoggiata dalla maggioranza dei componenti della RSU, dalla CGIL e, a contrattazione ultimata, condivisa anche dalla parte pubblica.
Per la prima volta abbiamo firmato un accordo “equo”, che riconosce, seppure simbolicamente, l’impegno quotidiano di tutti i lavoratori.