Friuli V.G. - Per fortuna un falso allarme antincendio
L’attivazione dell’allarme antincendio avvenuta lunedì 28 agosto, al 4° piano di via Gorghi a Udine, ha evidenziato diverse carenze nella gestione di tutta l’operazione di emergenza ed evacuazione, messa in atto per l’occasione, al termine di una giornata di apertura pomeridiana al pubblico.
La situazione a cui hanno assistito i lavoratori presenti all’Agenzia delle Entrate, in un pomeriggio di fine estate, è stata quella percepire il segnale acustico antincendio in una zona “remota” dell’edificio, constatare che le scritte ai piani “ALLARME ANTINCENDIO” risultavano spente e prendere atto che i colleghi dell’Agenzia delle Dogane scendevano dalle scale principali del palazzo per l’evacuazione.
Nei diversi piani del palazzo, escluso il quarto, non si percepiva alcun segnale acustico e non si percepiva nulla di quel che stava accadendo. Con il passaparola sono stati avvertiti i colleghi presenti in ufficio, comunicando l’evacuazione, perché per quanto anomalo nelle forme, di fatto risultava attivato un allarme antincendio al quarto piano del palazzo.
Al piano terra, chi sostituiva l’addetto alla sorveglianza, non era in grado di intervenire sul quadro dell’impianto antincendio, per attivare o disattivare gli allarmi ai piani, il Direttore Provinciale f.f. dell’Agenzia delle Entrate, intimava ai colleghi di “badgiare se volevano uscire o di tornare alle proprie stanze perché l’allarme era scattato al quarto piano per il malfunzionamento di un rilevatore antifumo”.
Mentre i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate rientravano nelle stanze, con la sensazione appiccicata addosso che chi gli aveva intimato di tornare alla propria postazione avesse sottinteso che stavano approfittando di una scusa per uscire a farsi una pausa caffè, arrivavano i VV.FF. allertati dall’Agenzia delle Dogane, e la polizia che, secondo il protocollo previsto, sbarrava l’accesso al transito dei veicoli nell’area prospicente il palazzo.
A che cosa hanno assistito i lavoratori della DP di Udine in un pomeriggio di fine estate?
Il Sistema di evacuazione in una sede complessa come il palazzo di via Gorghi di Udine, che ospita suo interno Agenzia delle Entrate (Entrate e Territorio, compresa la Conservatoria), Demanio, Agenzia delle Dogane, Ragioneria e Commissione Tributaria non ha funzionato!
Non ha funzionato perché non vi sono state azioni coordinate e coerenti tra le figure preposte a gestire la fase operativa prevista dal Piano di Emergenza e di Evacuazione. L’emergenza e la valutazione del rischio nella fase operativa hanno avuto all’interno del palazzo due pesi e due misure: c’è chi ha valutato che vi fosse un rischio reale fino al punto da mettere in atto le operazioni previste per l’evacuazione, convogliando nei punti di raccolta i propri funzionari, facendo intervenire i VV.FF. e la polizia. C’è chi, al contrario, ha valutato che non vi fosse alcun rischio di incendio, prima ancora che i VV.FF. avessero effettuato il sopralluogo e ha ritenuto che la priorità fosse quella di ripristinare l’ordine, intimando ai lavoratori di rientrare nelle proprie stanze o di tracciare l’uscita.
Non ha funzionato perché il Piano di Emergenza e di Evacuazione generale del palazzo, che avrebbe dovuto coordinare le complesse operazioni di sfollamento di un immobile come quello della DP di Udine, è aggiornato al 28 gennaio 2016. Il documento in questione, che dovrebbe essere costantemente integrato e aggiornato, nonché divulgato al personale affinché tutti i lavoratori siano a conoscenza delle norme comportamentali e delle prescrizioni in esso contenute, individua alcuni addetti all’antincendio, al primo soccorso e all’evacuazione che da mesi prestano servizio in altre DP o, all’interno della stessa sede, sono destinati ad altri incarichi, si trovano dislocati in altre stanze, in altri piani del palazzo. E se non sono individuati correttamente gli addetti che dovrebbero coordinare situazioni di emergenza, viene spontaneo immaginare che la formazione e l’aggiornamento continuo previsto dal PEE non sia stato effettuato.
Non ha funzionato perché il DUVR (Documento Unico per la Valutazione del Rischio) della DP di Udine, Ufficio Territoriale di Udine e Ufficio del Territorio di Udine è aggiornato alla data del 31.03.2016. Da quel giorno molti cambiamenti si sono succeduti e le figure individuate, addetti all’antincendio, al primo soccorso e alla sicurezza, non sono state sostituite, come anche la composizione dei RSL.
Non ha funzionato perché chi sostituiva personale formato alla sicurezza (vigilante alla sicurezza, addetti), non aveva le competenze per farlo.
Non ha funzionato perché, nonostante i ripetuti richiami da parte dei RLS e da parte del medico competente, in tema di aggiornamento dei lavoratori sulla sicurezza, i funzionari di questa DP non vengono aggiornati da anni. All’inizio del 2017, è stata inviata una nota congiunta dei RLS a tutte le DP della regione e alla DR, nella quale si ravvisava l’importanza e la necessità di calendarizzare e provvedere all’aggiornamento in aula di tutto il personale, nota alla quale i mittenti non hanno mai ricevuto risposta.
Per fortuna, l’allarme del 28 agosto era stato attivato dal malfunzionamento di un rilevatore di fumo, ma cosa sarebbe successo se di fiamme si trattava veramente?
USB che da sempre ha a cuore i diritti dei lavoratori, tiene alta l’attenzione sulle problematiche della sicurezza anche in un pomeriggio di fine estate.