La carica dei 40mila spaventa chi sa che ha firmato un contratto a perdere
Al contrario delle arbitrarie interpretazioni di chi ha firmato, le 40mila espressioni di voto, a cui si aggiungono una pluralità di strumenti e iniziative sindacali, dagli scioperi che hanno caratterizzato questo autunno, alle migliaia di lavoratori e lavoratrici che hanno affollato le assemblee di CGIL, UIL e USB, costuiscono un NO chiaro e inequivocabile sul merito di un contratto che, per la prima volta, non recupera neanche l’inflazione determinando quindi una diminuzione del salario reale.
In questo scenario, nel quale la contrattazione decide sempre meno, vedi l’erogazione di larga parte degli aumenti per decreto, c’è il serio pericolo che anche nei successivi rinnovi contrattuali, per i quali il Governo ha già predeterminato l’entità degli aumenti salariali, si arrivi a realizzare ulteriori diminuzioni dei salari reali.
Per questo la partita che si sta giocando non è limitata al triennio 2022-2024 e alle sole Funzioni Centrali, ma più in generale riguarda l’agibilità del sindacato a svolgere la propria funzione di difesa dei diritti dei lavoratori, a partire dal diritto ad un salario adeguato, in un contesto in cui il Governo, con l’appoggio palese di alcune Organizzazioni Sindacali, sta sterilizzando la contrattazione, sottraendo totalmente ai tavoli il tema salariale, in funzione di una politica di riduzione del costo del lavoro pubblico.
Proprio in virtù di tutto questo, non intendiamo alimentare sterili polemiche, ricordando che andrebbero rispettati tutti coloro che hanno deciso di partecipare ai vari momenti di condivisione esprimendo la loro opinione. Riteniamo doveroso, nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici continuare a lottare per difendere diritti e salari da un attacco senza preceden .
C’è chi ha accettato di rinunciare al 10% di recupero dell’inflazione sacrificando i dipendenti delle funzioni centrali per assecondare la volontà del datore di lavoro e chi legittimamente sceglie di dire che i dipendenti pubblici meritano di più su salario, carriera e diritti..