La scatola del pianto, ovvero, la voce del dissenso
Continuano ad arrivare da tutta Italia e da tutte le Agenzie Fiscali (entrate, territorio, dogane) le mozioni di protesta a proposito del contratto di categoria.
La protesta si incentra su cinque punti fondamentali sui quali i lavoratori si sentono traditi :
1. importo insufficiente a recuperare il potere d’acquisto del salario;
2. oltre il 10% dell’incremento non in busta paga ma nel salario accessorio;
3. incremento diviso su tre rate con oltre il 16% a partire dal 2006;
4. incremento calcolato in percentuale ma non per tutti;
5. mantenimento della tassa sulla malattia,vero atto di barbarie e di furto.
Notare che da qualche Ufficio, come le entrate di Pistoia o di Venezia 1 le mozioni sono partite dalle rsu, 90% delle quali sono delle OO.SS. firmatarie di questo scempio.
Le mozioni sono depositate sotto la bacheca sindacale nell’Agenzia delle Entrate di Cremona e mano mano che arrivano quelle nuove saranno inserite nella scatola, denominata SCATOLA DEL PIANTO, visto che qualcuno sembra abbia affermato, per vie traverse, che “ QUELLE MOZIONI E QUELLE FIRME POTREBBERO ESSERE FALSE” .
Ci ritroveremo con le solite stime fatte dai soliti noti che diranno: “ L’ 85% dei lavoratori delle Agenzie fiscali sono d’accordo su questo contratto”.
Bene, la scatola del pianto servirà come cassa di risonanza della protesta perché il sindacato sono i lavoratori e non i vertici che decidono per i lavoratori.
Proponiamo che in tutta Italia venga istituita, sotta la bacheca sindacale, una scatola del pianto, per far capire a qualcuno che il dissenso esiste, è vero, è sentito, e che anche noi lavoratori delle Agenzie, in fondo, abbiamo un orgoglio e una dignità che non vale certo il misero aumento che altri stanno sbandierando come GRANDE VITTORIA SINDACALE.
Cremona, 24 febbraio 2006
RdB PI Cub Lombardia Agenzie Fiscali