Lazio - Accordo sulla produttività a largo Leopardi, era già tutto previsto.

Dopo il successo del referendum organizzato da RdB, amministrazione e soliti noti tirano dritto con la meritocrazia a marcia indietro

Roma -

La trattativa per la distribuzione del budget d’ufficio anni 2006 e 2007  presso gli uffici centrali dell’Agenzia del Territorio si è chiusa come era facilmente prevedibile in barba al nostro referendum e alle tante, tantissime lamentele del personale che ha in più occasioni manifestato il proprio dissenso nei confronti della “valutazione retroattiva”! Non avevamo dubbi: perché un’Amministrazione ormai lanciata  su una linea di meritocrazia spinta e al contempo incapace di far funzionare i propri dirigenti nella gestione delle risorse umane avrebbe dovuto tenere in considerazione ciò che pensa gran parte del personale?

 

Perché la stessa amministrazione dovrebbe rinunciare a ingraziarsi quel Ministro che della meritocrazia (ma non retroattiva!) ha fatto il suo cavallo di battaglia quando i “soliti noti”, che si definiscono i più responsabili sono dalla sua parte?

 

Ma c’è di più: perché nell’accordo si è voluta specificare la volontà di migliorare quello precedente relativo agli anni 2004/2005 e che le schede di valutazione saranno custodite presso gli uffici della Direzione Centrale delle Risorse Umane? Oggi è concreto il timore che queste schede vadano a costruire il curriculum dei lavoratori determinandone l’appartenenza o meno alle liste di buoni e cattivi così come prevede il decreto Brunetta a partire dal 2010.

 

Ci chiediamo poi con grande preoccupazione, e che nell’accordo non ci sembra essere affatto chiaro,  come verranno giudicati quei lavoratori che non hanno più il Dirigente di allora e che magari attualmente sono diretti da personale livellato con incarico dirigenziale (negli uffici di Largo Leopardi ci sono ben 40 posizioni dirigenziali!)? Quest’ultima  è la palese contraddizione che smentisce la presunta obiettività/oggettività della “meritocrazia retroattiva”.

 

Ma quello che più conta è che ci saranno lavoratori che percepiranno il doppio di altri e, paradossalmente, i soldi arriveranno nelle tasche della gente soltanto nel prossimo anno, visto che la consegna delle schede di valutazione è prevista entro dicembre 2009. In un momento di crisi come quello che sta vivendo il nostro Paese, per la gente che vive di stipendio anche 50 euro fanno la differenza e, su un salario che di accessorio ha solo il nome, pesano come un macigno.

 

Ad ognuno la responsabilità di portarsi questo macigno sulle spalle, naturalmente saremo irremovibili nel vigilare  sulle modalità di applicazione di questa  procedura, pronti a denunciare qualsiasi stortura ci venisse comunicata. I lavoratori, però possono ancora dire la loro attraverso  atti concreti e tangibili, anzi è questo il momento di manifestare il proprio  malumore e la propria contrarietà.

 

Lo sciopero generale del prossimo 23 ottobre è l'ennesima occasione che RdB offre a tutti per rialzare la testa. Mala tempora currunt, non farti schiacciare!