Lazio - Briciole di legalità

Roma -

Nella serata del 29 novembre presso gli uffici della Direzione Regionale del Lazio  abbiamo sottoscritto due accordi, uno relativo alle indennità dal budget d’ufficio anno 2006 e uno che non ha esattamente le caratteristiche di accordo pattizio ma che è semplicemente una presa d’atto della determinazione da parte dell’Amministrazione di attivare una procedura di mobilità volontaria.

Relativamente alle indennità ci preme sottolineare che non condividiamo il sistema indennitario così come previsto dal nostro Contratto, soprattutto per l’Agenzia delle Dogane per la quale le indennità medesime risultano essere una miseria tale che svilisce anche la dignità del lavoratore doganale.

Ciò che però in questo accordo riteniamo essere un primo seppur piccolo passo verso una gestione un po’ più consona e trasparente dei soldi di tutti sta nell’ aver messo nero su bianco che le trattative presso gli uffici locali non solo si DEVONO fare ma possono prevedere la gestione in loco di un budget d’ufficio che potrebbe andare oltre alla tipologia di indennità imposta dal Contratto integrativo.

Purtroppo la nostra direzione Regionale in passato ha sempre cercato di evitare di applicare le norme, soprattutto laddove queste impongono trasparenza e legalità massima: lo stiamo peraltro constatando per il “presidio anticrisi” per il quale c’è più di qualcosa che non quadra.

Andremo fino in fondo a questa vicenda soprattutto per stanare sui tavoli locali coloro i quali continuano ad alimentare favoritismi e benefici per i soliti noti, situazioni che i lavoratori non sono più disposti a tollerare.

Relativamente poi alla trattativa sugli Uffici Unici l’accordo che ne è scaturito applica per la prima volta una normativa che, ci piaccia o meno, è la regola e cioè quella di attivare in primis una mobilità volontaria e soltanto successivamente eventualmente una incentivata: all’Agenzia delle dogane questo però non è mai accaduto in virtù di un accordo nazionale specifico sugli Uffici Unici: soltanto in questo caso l’iter applicato ha paradossalmente seguito un altro percorso!

La nostra firma ha voluto significare una sorta di provocazione sia all’Amministrazione sia ad alcune sigle sindacali che pur avendo seguito un percorso diverso per le attivazioni di tutti gli altri uffici unici, per quelli in questione, hanno usato un altro metro di giudizio. Ci chiediamo perché anzi forse se lo chiederanno di più i lavoratori.

In realtà RdB non ha mai condiviso le modalità di attuazione dell’ Ufficio Unico fondamentalmente perché ci siamo subito resi conto che così gestito sarebbe stato un percorso  assolutamente virtuale, ancor più Rdb non ha mai condiviso che  l’incentivazione della mobilità, comunque volontaria, verso i medesimi, debba essere fatta con il Fondo del personale.

E’ giusto ricordare che solo all’agenzia delle Dogane si è fatto un accordo sugli uffici unici in tal senso, accordo che noi non abbiamo sottoscritto e ne rivendichiamo la non firma, proprio perché   riteniamo che l’incentivazione di  tale personale debba  essere finanziata con i fondi dell’Agenzia (e ce ne sono) e non con i soldi di TUTTI.

Ciò che invece, al di là di tutto, ci piace sottolineare è che questo accordo ha finalmente sancito il principio in base al quale i criteri di attribuzione dei punteggi definiti dalla Commissione Tecnica  dovranno essere applicati per tutti i percorsi di mobilità: insomma qualche seme di legalità è stato gettato nella palude dell’Agenzia delle Dogane, vedremo se darà frutti!!!