Lazio - Censura, ignoranza e velate minacce.

Roma -

Doveva arrivare perfino il momento delle minacce nei confronti di chi legge la posta RdB. La nota emanata dalla Direzione Regionale si muove nella linea d'ombra dell'equivoco e del malinteso e sembra confezionata apposta per lasciare nel dubbio chi la legge. Si rischiano o non si rischiano sanzioni disciplinari aprendo la newsletter settimanale che RdB invia ai Lavoratori e che finisce nel cestino? Il "detto" e "non detto" è l'artificio retorico tipico del linguaggio ricattatorio e noi al ricatto non ci stiamo. Ci auguriamo quindi che le istruzioni impartite per frenare i fenomeni di spamming e fishing - intento questo assolutamente condivisibile - siano integrate da una nota che chiarisca che la posta inviata da RdB non è in alcun modo riconducibile ai rischi paventati. E che la lettura di quella posta non rientra nei casi in cui i Lavoratori possono incorrere in sanzioni disciplinari.


Roma, 14 luglio 2008

Oggetto: Raccomandazioni per contrastare i fenomeni di “spamming e phishing”.

 

Pervengono a questo Ufficio, sempre più numerose, segnalazioni di episodi riguardanti casi di e-mail spazzatura, rientranti nelle forme dello spamming e del phishing che, ultimamente, hanno dato luogo all’irrogazione di provvedimenti disciplinari a carico di alcuni dipendenti.

 

In particolare, si evidenzia che il fenomeno dello spamming consiste nell’invio di una quantità significativa di messaggi di posta elettronica che contengono informazioni di carattere pubblicitario, commerciale o, comunque, non attinente alle attività d’ufficio, mentre il fenomeno del phishing consiste nell’invio di richieste di dati sensibili (numero di conto corrente, carta di credito, bancomat ecc.) a scopo di truffa.

 

Sono riconducibili al fenomeno dello spamming le cosiddette “catene di S. Antonio”, consistenti in messaggi inviati ad un cospicuo numero di dipendenti e contenenti l’invito, facendo leva sulla buona fede dei destinatari, magari con promessa di facili guadagni o richiesta di aiuti umanitari, all’ulteriore inoltro ad un numero quanto maggiore possibile di soggetti.

 

Nonostante le continue raccomandazioni rivolte a tutto il personale di questa Agenzia, da ultimo quelle contenute nella nota prot. n. 2006/44548 del 14 marzo 2006 (Politica per contrastare il fenomeno dello spamming) e nella nota prot. n. 2005/175081 del 25 ottobre 2005 (Raccomandazioni da osservare al fine di mitigare i rischi derivanti dal fenomeno del phishing), emanate dalla Direzione Centrale Audit e Sicurezza, si evidenzia che diversi sono stati i fenomeni di spamming e di phishing che hanno dato luogo a numerosi provvedimenti disciplinari, tenuto conto che il fenomeno sopra citato, se diffuso mediante l’utilizzo della casella di posta elettronica aziendale, configura, se accertato, la violazione degli obblighi contrattuali di cui all’art. 65, comma 3, lettera l del C.C.N.L. – Comparto Agenzie Fiscali, nonché delle disposizioni contenute nell’art. 2, comma II e IV e nell’art 10, comma 3 del Codice di Comportamento dei Dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni.

 

Orbene, al fine di sensibilizzare tutti i dipendenti ad un uso corretto della posta elettronica e per evitare che ulteriori provvedimenti disciplinari siano adottati, nei confronti dei propri dipendenti, da questa Agenzia, nel caso di accertamento di utilizzo della posta elettronica “aziendale” per la diffusione di messaggi rientranti nel fenomeno dello spamming o del pishing si sottolinea che tale strumento di lavoro è messo a disposizione esclusivamente per l’invio e la ricezione di messaggi attinenti le attività d’ufficio e che un uso non corretto del medesimo può avere rilevanza sul piano disciplinare, civile e penale, rappresentando un rischio per la sicurezza dell’intero sistema informatico.

 

Si raccomanda, pertanto, di cestinare immediatamente qualunque e-mail “sospetta”, senza aprirla, avendo cura di non inoltrarla ad ulteriori destinatari come già evidenziato nella citata nota n. 2006/44548 del 14 marzo 2006 della Agenzia delle Entrate – Direzione Centrale Audit e Sicurezza, anche per non incorrere nelle sanzioni disciplinari sopra richiamate Da ultimo, si invitano i destinatari di eventuali e-mail “spazzatura” a segnalare la circostanza all’ ufficio competente per la sicurezza informatica. Tanto premesso, vorranno gli uffici in indirizzo dare la massima diffusione alla presente nota.

 

IL DIRETTORE REGIONALE, F.to Orlando De Mutiis


Roma, 18 luglio 2008

Al   Direttore Regionale del Lazio Dott. Orlando De Mutiis

Al Direttore del personale dell’Agenzia delle Entrate Dott. Girolamo Pastorello

Oggetto: nota prot. GR/n1 – 2008/49508

 

Con la nota in oggetto, intitolata “Raccomandazioni per contrastare i fenomeni di spamming e phishing”, l’Ufficio normativa del Lavoro presso Codesta Direzione Regionale ha evidenziato che il fenomeno di spamming configura la violazione degli obblighi contrattuali e delle disposizioni del Codice di Comportamento dei Dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni, sottolineando che lo strumento di lavoro della posta elettronica è messo a disposizione “esclusivamente” per l’invio e la ricezione di messaggi attinenti le attività d’ufficio.

Per l’effetto, la nota medesima ha raccomandato ai dipendenti - pena il ricorso a sanzioni disciplinari - di cestinare immediatamente. “senza aprirla”, qualunque e-mail sospetta, senza distinguere in alcun modo né il contenuto, né  le finalità della stessa.

Ciò premesso, la Scrivente Organizzazione Sindacale chiede l’immediata revisione della predetta nota, il cui tenore appare intimidatorio nei confronti dei colleghi ed oltremodo scorretto nei confronti del sindacato RdB.

La stessa, infatti, non tiene in alcun conto e non specifica che i messaggi di posta elettronica inviati dalla RdB, i quali - per vicende oggetto di azione giurisdizionale da parte del nostro sindacato - vengono dal server dell’Agenzia delle Entrate, dirottati  nella “spam-mail” non arrecano alcun danno alla stabilità della rete informatica, né la loro lettura può in alcun modo configurare un comportamento tale da giustificare sanzioni disciplinari a carico dei dipendenti.

Si sottolinea, infine, la gravità inaudita ed il carattere discriminatorio della nota in oggetto, in considerazione del fatto che, come già segnalato alla Direzione Centrale del Personale, la posta inviata da altre Organizzazioni Sindacali continua ad arrivare, non spammata, nella cartella di posta in arrivo dei dipendenti. 

              
RdB-CUB/P.I. Esecutivo Regionale Agenzie fiscali, F.to Francesca Lombardo