Lazio - Che coraggio a parlare di qualità senza salario!
Il progetto Qualità lanciato dalla Direzione regionale del Lazio mette in dubbio la professionalità dei team legali e offende tutti i lavoratori.
E mentre i Lavoratori dell’Agenzia delle Entrate aspettano ancora i soldi del salario accessorio del 2008, mentre il c.d. decreto "salva assunzioni" costringe i colleghi che hanno appena superato l’esame a prorogare il tirocinio per altri sei mesi, senza alcuna tutela e garanzia dei diritti minimi fondamentali cui ciascun individuo deve aspirare, la Direzione regionale del Lazio dirama ai direttori degli Uffici locali, che supinamente inoltrano ai lavoratori in assenza di informativa sindacale, una nota relativa al “Progetto qualità del contenzioso 2009”, in cui si farneticano istruzioni operative volte, a dire del Direttore regionale, ad “incrementare gli esiti favorevoli delle controversie di maggiore rilevanza economica… mediante una costante azione di monitoraggio e assistenza agli Uffici” da parte della Direzione regionale Lazio.
La Direzione regionale nomina anche i referenti per la gestione del progetto – e chiede agli uffici di nominarne a loro volta a livello locale – i quali avranno il compito di monitorare (vale a dire: controllare) costantemente l’operato degli altri colleghi.
Ma non è finita: gli uffici dovranno trasmettere alla Direzione regionale la documentazione relativa alle controversie di maggior valore tramite posta elettronica previa scannerizzazione (ma quanti sono gli scanner a disposizione dei team legali?).
Inoltre la Direzione regionale, prima delle udienze, dovrà assicurarsi che il direttore dell’Ufficio locale abbia designato “un rappresentante dell’ufficio dotato di adeguata professionalità”. Dopo avergli fatto la radiografia, potrà decidere di farlo assistere da un rappresentante della Direzione regionale o addirittura - ma questa decisione dovrà essere concordata, ma non si dice da chi - si potrà decidere che in udienza ci vada solo la Direzione regionale, estromettendo completamente il funzionario dell’Ufficio locale che magari ha curato tutta l’istruttoria della pratica.
Si potrebbe proseguire ancora, ma non sarà difficile per i lavoratori valutare il carattere “aberrante” della nota, ma ancora più aberrante il fatto che la stessa interviene in un momento in cui i lavoratori tutti, vessati da carichi di lavoro stratosferici e da scadenze impellenti, si aspetterebbero considerazione per il proprio lavoro, dignità e garanzie e non pretese, pretese, pretese.
Ricordiamo, infine, ai "vertici" locali, regionali e nazionali dell’Amministrazione, responsabili di un’azione di mobbing generalizzato sui dipendenti, che la “qualità” si paga!!!