Lazio - Entrate, Fps 2009 in direzione centrale: proposta shock

Roma -

Si sta svolgendo in questi giorni (in settimana è previsto un ulteriore incontro) la trattativa per il FPS 2009 degli uffici centrali.

 

Il ritardo con cui l'amministrazione ha provveduto alla convocazione, unitamente al fatto che a tutt'oggi non ha ancora fornito alle OO. SS. ed alla RSU tutta la documentazione necessaria, ha subito segnato una partenza in salita di questa trattativa. Ma le sorprese non finiscono qui, perché abbiamo appreso dall'amministrazione che unilateralmente sta provvedendo a liquidare la produttività individuale utilizzando un metodo di calcolo assolutamente arbitrario.

 

Come è noto, infatti, negli anni precedenti, negli uffici centrali, non esistendo alcuna procedura che consuntiva le attività dei singoli dipendenti, la produttività individuale veniva suddivisa considerando le ore lavorate e i coefficienti previsti dall'accordo nazionale in base alle attività esercitate e poi contrattati in sede locale, calcolati per direzione centrale.

 

Quest'anno, invece, l'amministrazione si appresterebbe a liquidare la produttività individuale col metodo delle ore di presenza per direzioni centrali e, all'interno delle direzioni, differenziando il personale in base al peso percentuale delle attività attribuite ad ogni singolo dipendente: ma, appunto, non esistendo alcuna procedura che consuntiva le attività del singolo lavoratore, tale metodo sarebbe privo di qualsiasi riscontro oggettivo.

 

In sintesi, a distanza di due anni (siamo nel 2011 e stiamo trattando il fondo del 2009) il dirigente deciderebbe a tavolino che un lavoratore ha svolto una percentuale di una tot attività, una percentuale di un'altra attività e via discorrendo. Con inevitabili ed arbitrarie differenziazioni sulle somme che percepirebbe ogni collega.

 

Per quel che riguarda il fondo di sede, invece, anche quest'anno (dopo la vicenda Audit dell'anno scorso), l'amministrazione si è presentata al tavolo con una proposta shock: assegnare il 50% del residuo del fondo di sede (si tratta di circa 400.000 euro!!) ai dirigenti dei singoli uffici, i quali potranno tranquillamente decidere a chi assegnare queste somme. Insomma, a questa amministrazione non basta l'arbitrio nelle nomine dirigenziali, dei capi reparto, nell'individuazione del 10% degli aventi diritto alle progressioni economiche,  vuole mano libera anche nell'assegnare una quota consistente del residuo del fondo di sede, che, non ci stancheremo mai di ripeterlo, è costituito da soldi di tutto il personale.

 

E non possiamo non rilevare che è una specificità degli uffici centrali presentarsi ogni anno al tavolo delle trattative con una proposta che, se pur variamente articolata,  risponde sempre alla stessa logica: assegnare una quota ai dirigenti, affinché distribuiscano soldi a loro piacimento. Segnaliamo, invece, che sia in Direzione Regionale Lazio che in altri uffici operativi, come USB abbiamo siglato diversi accordi  nei quali il residuo del fondo di sede è stato utilizzato per riequilibrare le differenze di retribuzione tra il personale.

 

Ma evidentemente negli uffici centrali, cioè nel cuore dell'Agenzia delle entrate, l'amministrazione  vuole dare un segnale diverso: il salario accessorio deve essere l'ennesimo strumento per premiare qualcuno a scapito della maggioranza dei lavoratori.

 

Come USB, riteniamo questa proposta inaccettabile perché foriera di ulteriori discriminazioni e divisioni tra il personale, proprio in una fase in cui, con il blocco delle retribuzioni, il salario accessorio costituisce l'unico strumento per garantire la tenuta salariale di tutti i lavoratori.

 

Come già abbiamo fatto negli anni precedenti, ci rendiamo da subito disponibili ad aprire   un confronto con tutto il personale per discutere una controproposta che tuteli tutto il personale e vada nella direzione opposta a quella presentata dall'amministrazione.

 

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