Lazio - Entrate, …Odissea amianto, USB non si ferma!

Roma -

Si è svolto giovedì 20 luglio 2017 lincontro col Direttore Regionale che prevedeva allordine del giorno, tra laltro, la spinosa questione delle fibre di amianto e FAV rilevate nella ex sede dell’Up di Roma territorio a Viale A. Ciamarra.

La questione è stata affrontata come primo punto e questo la dice lunga sulla preoccupazione che l’Amministrazione palesa, nel bene e nel male sull’argomento.

Il Direttore, coadiuvato dalla vicedirettrice e dalla capo settore gestione risorse, hanno illustrato ancora una volta le motivazioni per cui, in quasi vent’anni di permanenza in quella struttura circondati dalle pericolosissime fibre letali, i lavoratori dell’Up non possono assolutamente esserne venuti a contatto in modo lesivo.

Le analisi commissionate hanno dimostrato che l’aerodispersione, che pare essere il fattore chiave, non ha avuto assolutamente luogo. Le aero particelle seppur disperse (quasi fossero educate e gentili) non hanno potuto raggiungere i nostri polmoni in alcun modo e comunque non in quantità superiore alla normale quantità presente nell’aria respirata quotidianamente in una città come Roma.

Si concretizza pertanto l’impossibilità di stabilire, nel caso di insorgenza di patologia oncologica se le cause siano riconducibili propriamente alle particelle provenienti da Viale Ciamarra o meno.

Le risposte delle analisi hanno inoltre evidenziato l’impossibilità di predisporre un qualsiasi tipo di protocollo sanitario per i lavoratori, a fronte di un orizzonte di possibili malattie derivanti da esposizione ad amianto e FAV, troppo vasto e variegato!!!

In parole povere, l’Amministrazione non può (veto della Corte dei Conti) spendere soldi NON GIUSTIFICATI per alcun motivo…neanche per la salute dei lavoratori. Tutto ciò a dispetto di quanto affermato dall’Ingegner Bonanni dell’osservatorio Nazionale Amianto immediatamente contattato da USB. Bonanni, dopo aver analizzato la documentazione relativa agli interventi operati negli ultimi anni da parte di varie istituzioni operanti nel campo della prevenzione, nonché della stessa Relazione del 7 Marzo resa dall’Amministrazione, esprime alla Dott.ssa Orlandi forte preoccupazione per i lavoratori che hanno soggiornato in quella struttura e sollecita l’Amministrazione a prendere immediati e risolutivi provvedimenti in merito.

Ad onor del vero il direttore ha dimostrato un’apertura al dialogo riguardo a questo, chiedendo anche ai sindacati una collaborazione per trovare il modo di avviare tale protocollo a fronte di controanalisi di parte…staremo a vedere.

Nonostante la gravità del problema sia ormai chiara a tutti ci sembra che l’Amministrazione nonostante piccole aperture, sia incastrata in dinamiche burocratiche che non permettono una concreta tutela dei lavoratori. Lavoratori che per vent’anni hanno vissuto in una struttura non adeguatamente controllata, non per scelta, non per esigenza, ma obbligati dalle scelte politiche ed economiche della consueta logica del “do ut des” …

Non staremo a guardare. Andremo a fondo alla questione e costringeremo le istituzioni a farsi carico delle conseguenze delle proprie scelte scellerate, garantendo ai lavoratori il diritto al lavoro ed alla salute. Altro punto all’ordine del giorno, i 100 funzionari vincitori della procedura di interpello avviata il 2 maggio 2017 dalla Direzione Centrale del Personale, da destinare agli uffici dipendenti dalla Direzione Regionale Lazio.

Abbiamo appreso, dal Direttore Regionale, che i nuovi assunti arriveranno nel mese di settembre e saranno, indicativamente, così suddivisi: 8 assegnati alla DRL, 30 alla DPI, 20 alla DPII, 15 alla DPIII, 3 all’UPT di Roma, 5 alla DP di Rieti e 5 alla DP di Viterbo.

USB esprimendo ancora una volta perplessità sull’istituto dell’interpello, usato ormai come escamotage per aggirare e vanificare la procedura di mobilità volontaria, ha immediatamente fatto richiesta perché si attivasse fin da subito una nuova procedura di mobilità regionale.

L’incontro si è concluso con l’illustrazione (parziale visto che siamo a metà anno) degli obbiettivi 2017 che ovviamente andranno visti e analizzati all’interno di una compagine nazionale ben più ampia e dettagliata e con il Report riguardante l’attività di formazione effettuata nel 2016 e il piano formativo 2017.