Lazio - Entrate, sfruttare la nostra immagine? NO GRAZIE!

Roma -

 

Con un recente articolo pubblicato su Italia oggi, una collega degli Uffici centrali che ha partecipato ad un video informativo sul redditest è stata gravemente offesa sul piano personale. Oltre all’intelligente critica per aver indossato un foulard viola "che non è proprio un colore portafortuna", il giornalista (che si firma con uno pseudonimo), si scaglia contro "l’approccio all’amatriciana al fisco", rimproverando, in particolare, "l’accento marcatamente romanesco" alla gentile "signorina "testaccina",colpevole di aver trasformato parole con una b in tre b, perché (questa la colta spiegazione al malcapitato lettore) "così si fa a Roma".

Al di là dell’evidente livello becero dell’articolo, più vicino allo stile di Novella 2000 anziché a quello di un giornale specialistico, colpisce che l’Agenzia delle Entrate, di fronte ad un attacco così personale e pesante di un funzionario, anzi, di "una gentile signorina", non si sia sentita in dovere di prenderne ufficialmente e tempestivamente le difese, dopo averne "aggratis" (così si dice a Roma), sfruttato l’immagine. Trascorsa già un po’ di tempo dall’increscioso episodio, resta solo un silenzio pilatesco dei vertici dell’Agenzia e l’amarezza dei lavoratori sempre più spesso oggetto del "tiro al bersaglio" di fronte alla pubblica opinione. Che sia di insegnamento per il futuro…

Le gentili "signorine" USB