Lazio - Entrate, sogno o son desto?
La Direzione Regionale Lazio ci convoca in questi giorni per informarci, tra l’altro, sull’attivazione delle Direzioni Provinciali di Frosinone e Latina.
Imperterrita, come se vivesse in una realtà separata, la nostra Amministrazione continua a segnare tutte le tappe stabilite a tavolino senza seguirne il destino.
Succede infatti che, a Roma l’attivazione delle Direzioni Provinciali riversi in una situazione di stallo dovuta ad una programmazione che non ha tenuto conto degli adeguati spazi organizzativi, e i locali, che inizialmente dovevano permettere alle tre Direzioni istituende di accentrare alcune competenze e rispettivo personale, non sono stati mai messi a disposizione.
Succede così che questa Amministrazione non avendo spazi a sufficienza inizia a erodere gli spazi dei lavoratori; trasferisce il personale e i servizi resi nei locali di via Benaglia, sposta i colleghi dell’Audit della Direzione Regionale, chiude lo sportello decentrato di Bracciano, rinuncia definitivamente all’apertura della sezione staccata di Monterotondo, accatasta il personale di Civitavecchia e Roma 2 in un unico edificio già insufficiente.
Ovviamente i colleghi che ospiteranno dovranno concentrarsi in spazi ridotti rinunciando a aule formazioni, spazi assembleari ( così come succede al Cam di Roma o alla DP II dove l’ultima riunione si è svolta in un archivio a 40 gradi centigradi senza aerazione), punti ristoro, sale sindacali ed altro, oppure costretti alla coabitazione con colleghi che svolgono altri servizi (così come succede alla DP II).
In questa completa saturazione degli spazi non si è dato più seguito al tanto sbandierato processo di mobilità volontaria che permetteva il mantenimento delle professionalità acquisite dai lavoratori, frutto di un accordo sindacale, e i colleghi sono stati abbandonati al loro destino, delocalizzati negli Uffici Territoriali, senza nessun referente che potesse coordinare il loro lavoro.
Di fronte a siffatta situazione la Direzione Regionale, come fosse uno scolaro a cui è stato assegnato un compito senza averne la responsabilità continua, con aria di rassegnazione, a percorrere la sua strada.
Non sarebbe forse il caso di fermarsi per cercare di capire dove si sta andando e cercare di risolvere almeno qualcuno dei problemi che si vanno accumulando?
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