Lazio - Entrate, Tanto vi dovevamo ...

Roma -

Già, tanto per fare chiarezza.

In un momento come quello elettorale, durante il quale assistiamo alle più fantasiose interpretazioni di accordi sindacali e capriole degne di acrobati circensi a giustificazione di firme apposte alle solite collaborazioni tra Amministrazione e alcuni sindacati, ci troviamo, nostro malgrado, a dover tornare su una questione da noi già più volte affrontata (vedi nostri precedenti comunicati) perché crediamo sia indispensabile offrire ai lavoratori una lettura asettica dell’accordo sull’orario di lavoro della DP I di Roma.

Flessibilità:

I fascia: viene ridotta da un’ora e trenta a venticinque minuti

II fascia: viene ridotta da un’ora e trenta a un’ora

Fascia di flessibilità agevolata: questa già è in vigore negli uffici, quello che viene introdotto è il tetto massimo del 10%, significa che qualche dipendente destinatario del D.Lgs. n. 151/01, della Legge 104/92 (e non 194 come scrive qualcuno!) e degli artt. 36,49,50,56 e 57 del CCNL, si vedrà rifiutato un diritto che ora possiede!

Profili orari:

scegliere un profilo orario piuttosto che un altro non significa adattare le proprie esigenze di vita personali o familiari, perché il punto 3 dell’accordo recita:

E tanto per essere ulteriormente chiari, qualche ultima considerazione sulla nostra mancata firma all’accordo:

1)      è scomparsa la possibilità di effettuare la rinuncia alla flessibilità esclusivamente in forma volontaria

2)      la flessibilità incentivata è finanziata sino ad ottobre 2012

3)      a fronte di una mancata erogazione di servizi per il 10% del pubblico si aumenta del 70% l’apertura degli sportelli!

4)      riduzione del tempo in cui effettuare la pausa pranzo da un’ora e trenta a un’ora per coloro che devono prestare la propria attività allo sportello nelle ore pomeridiane

5)      eliminazione della Banca delle Ore

6)      impossibilità di recedere dall’accordo se la sperimentazione non avesse i risultati previsti

7)      non corrispondenza dell’indennità di flessibilità alla erogazione dei servizi di sportello: paradosso di un impiegato che non è in flessibilità incentivata ed entra alle 7,55 e inizia il servizio allo sportello alle 8,00(non percepisce l’indennità derivante dall’accordo) e un impiegato che è in flessibilità incentivata ed entra alle 7,55 e non svolge l’attività di sportello (percepisce l’indennità derivante dall’accordo)

Ultimo, ma primo per importanza, tutto il personale, all’unanimità, si è espresso contro il progetto dell’Amministrazione, non accettando di barattare “quattro spicci” presi dal fondo con quella che noi abbiamo chiamato “indennità di rinuncia ai diritti”.

Siamo contenti che in altre realtà siano nate vertenze unitarie (anche con flp ) contro accordi regionali e/o locali che stanno provando a stravolgere la vita delle persone, ampliando l’erogazione dei servizi e restringendo i tempi di vita delle lavoratrici e dei lavoratori, ma se nel Lazio sono bastati 4 soldi per spostare una firma speriamo che lo stesso non accada per le altre realtà.

Non sognavamo, perché non dormiamo!